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mercoledì 31 ottobre 2007

MUTATE MUTANDIS 1- : UNA SOCIETA' MALATA NON PUO' SOSTENERE UN' ECONOMIA VIGOROSA





Ci scrive un EMIGRATO DOC:


Parigi, Anno della Crisi Italiana


UN ALLARME PER IL PAESE

QUALE IL GRIPPAGGIO DEL SISTEMA
ITALIA


1. Le mie esperienze

2. Il Degrado attuale é in accelerazione

3. Da dove i problemi

4. Allarme sociale

5. Un invito

Nel prossimo post potremo leggere: 1- LE MIE ESPERIENZE dell'
EMIGRATO DOC che presenta un libro.

martedì 30 ottobre 2007

L' ITALIA UN PAESE SOTTOSVILUPPATO ? - Molti emigranti considerano il giorno della partenza il loro "VAFFANCULO DAY", altri invece ...



L'ITALIA PAESE SOTTOSVILUPPATO ?

Segnaliamoo questa discussione.
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Emigrare?

Ebbene, io l`ho fatto.


A tre anni dalla laurea avevo raccolto solo svariati ‘non preoccuparti’, ‘tranquillo che ci penso io’, ‘portami un curriculum’ et similia.

L`unico che mi ha dato un buon consiglio e` stato un amico di famiglia che, forse ispirato, ha suggerito di emigrare verso un paese piu` civile. Fatto.

Arrivato in Giappone, tempo di capire come funzionava, ho trovato una MIRIADE di lavori/lavoretti/passatempi remunerati, cosi` da iniziare a ridere davanti il ricordo di un contratto offertomi tempo fa a Cosenza, di ben 150 euro al mese per due anni…

Ora prendo dai 150 ai 300 euro al giorno
, quando posso perche` ho la scuola, mi diverto ma continuo ad avere un grosso amaro in bocca, perche` vorrei tornare a casa, ma al massimo avrei ancora quel biennale da fame di cui sopra.

Non scrivo per dirvi di andarvene, pero` vorrei sapere quanto siete decisi a stringere i denti da disoccupati, oppure cosa suggerire se, MISTERIOSAMENTE, occupati.

Vi tralascio il mio CV, ma usate come riferimento quello di un 27enne che parla 5 lingue, e` laureato e ha una remarchevole dose di certificati, certificazioni, garanzie. Per questa persona e` stato ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE trovare lavoro.

Segue la discussione qui: clik

LA MAFIA E’ UN PESCE E L’ ITALIA UN MARE

LA MAFIA E’ UN PESCE E L’ ITALIA UN MARE

(testo relativo allo schema Mazzi e Padrini 1 postata ieri qui: click)


Nei Paesi della U.E a Nord delle Alpi, nella vita sociale si agisce alla luce del sole. E i cittadini hanno, nella realtà, tutti gli stesssi diritti.


In Italia ci sono, in alcuni settori della vita sociale, due categorie di cittadini:


quelli che possono decidere anche per gli altri, i “pezzi da novanta” o “quelli che fanno i mazzi”;
altri cittadini che, per muoversi, hanno talvolta bisogno di un referente: sono quelli che “si fanno mettere nei mazzi”.


Questa differenza importante, fra l’ Europa da un lato e l’ Italia (e i Paesi sudamericani) dall’ altro, é legata agli stessi motivi per cui il sistema Italia, come é oggi divenuto, ha difficoltà a funzionare. Che sono gli stessi motivi per cui l’ economia stenta a partire. Talvolta dietro ad un sistema bloccato é nascosta una cristallizzazione di padrini e di interessi di parte o di clans.


Lo schema allegato é perfettamente funzionante in un Paese in cui la tolleranza é diffusa, la complicità un ‘abitudine per molti, l’ impunità quasi una garanzia. Esso indica i motivi principali per cui lo stato combatte stancamente la Mafia da molti deceni, vincendo alcune battaglie, ma senza grandi chances di vincere la guerra.


Lo schema indica anche perché, dopo gli anni ’50, alla vera Mafia tradizionale si sono aggiunte le mafie in senso lato (non criminali ma aventi scopi nascosti di potere o di clan). Cioé gruppi di potere, i quali agiscono nell’ ombra, senza che la tollerante società italiana faccia alcun cenno di rifiuto. Rifiuti che non potranno mai nascere, finché la società non si dimostri capace di funzionare.


La logica dello schema indica che, per eliminare il pesce Mafia, é necessario gettare con esso anche il mare, costituito dalla cultura della confusione e dell’ approssimazione. Sostituendolo con acqua pulita, cioé con la cultura del rigore, dell’ organizzazione e della correttezza. La chiarezza del diritto e la sua applicazione certa saranno possibili dopo, come conseguenza.

lunedì 29 ottobre 2007

IN ITALIA: LAUREA IN ARTI CONFUSE ? CULTURA MAFIOSA E LASSISMO.

Click sulla foto per ingrandire



Ora il punto attuale, secondo le notizie: le attività mafiose corrispondono al 7 % del pil, avete sentito ? Io credo che in Italia non si sospetta perché le mafie hanno la vita facile. Io ho la mia risposta e ci scommetto su: domani postero' i due allegati "Mazzi e Padrini", insieme; poi "Evoluzioni, Tangentopoli", che è una cronaca vista da me.
Penso si possa dire che la società di oggi promuove la cultura mafiosa, soprattutto col lassismo.

IN tutti questi cambiamenti negativi, a me pare che il popolo forse non ha la capacità di reagire, per due motivi:

a) le capacità organizzative , la visione a lungo termine, in Italia sono defaillantes;
b) l'abitudine alla riflessione sociale, quando arriva il caos e la corruzione, spariscono.

Ciao da: L' EMIGRATO che presenterà il libro.

VAFFANCULO DAY: ALCUNI ARTICOLI SU QUOTIDIANI ITALIANI - NAUSEA ABBONDANTE




LA LAPIDE

LETTERA DALL' EUROPA


Leggo un quotidiano italiano.
Nausea abbondante.

Decido di scrivere una lettera al giornale, per listare le CAUSE apparenti di tante emergenze, di tanta melma fangosa, che ostacola il cammino di tanti Italiani.

Mia moglie: “Lascia perdere, il giornale non te lo pubblica”.
“Perché ?”
“Perché tu dici la verità ! Il giornale non te la pubblica la verità”.
“Lascio perdere ?”.
“Prova con una filastrocca”, lei mi dice.

Ci provo, sui VALORI. Quelli che sono, fra l’ altro, necessari per far girare le ruote di un Paese, di un’ economia.

LA FILASTROCCA

Un emigrato legge il giornale. “Solo valori negativi ! Dove stanno quelli positivi ?”.
“Positivi ? gli Italiani non amano costruire !”
Come costruire, se manca la chiarezza ?
Come reinserire la chiarezza, se manca la coerenza ?
Come diffondere la coerenza, se si é diffuso il doppio linguaggio ?
Come eliminare il doppio linguaggio, se lo scopo dei politicanti non é costruire, ma guadagnare....... potere ?
Come togliere il potere ai politicanti ? Ci vorrebbero i tecnici, i professionali, quelli che non vendono chiacchiere......... ?
Dove trovare i professionali, se le persone che hanno una buona posizione, che hanno fatto esperienza ad alto livello, sono state scelte col comparaggio e l’ omertà ?

Come eliminare il comparaggio e l’ omertà, se non ci’ abbiamo una proposta seria per poterlo fare ?
Come preparare una proposta solida e seria, se non si conosce più, nello Stivale, la chiarezza, la coerenza, l’ efficienza, l’ onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito che genera impegno ?

Ritrovare i VALORI , le forze positive? ....... Ma bisogna andare a comprarli in U.E. ?
Andare a comprare i VALORI in U.E. ? .... Forse, ...ma é proprio quello che fanno gli emigrati !
Solo che, una volta imparati i VALORI, ci restano, nei Paesi europei. Gli conviene.....
............................ anziché rientrare nella melma fangosa.

Ho capito, ordino una lapide al marmista dietro l’ angolo.
“Che ci scrivi ?”, chiede la moglie.
Ci scrivo:
“Alla memoria:
della chiarezza,
la coerenza,
l’ efficienza,
l’ onestà,
la dirittura,
il rigore,
la responsabilità,
il realismo,
il valore,
il merito
e l’ impegno”.

Che metto in un cimitero italiano. Qualsiasi.

L’ emigrato che presenterà il libro.


Per saperne di piu' vai alla Home Page

IL FUTURO DELL'ITALIA




IL FUTURO

"Il futuro dipende dalla nostra capacità di realismo e riflessione. I quali sono necessarii per poter ambire ad avere una vita civile a misura europea e pretendere di essere competitivi. Il secondo obiettivo, la competitività, é possibile in una società trasparente (di tipo anglosassone), non in una società di tipo sudamericano."

UN EMIGRATO che presenterà un libro,anche qui.

La foto é presa da questo sito sull'emigrazione

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Per vedere i posts piu' vecchi puoi cliccare qui.
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domenica 28 ottobre 2007

Il 25 APRILE 2008 sara' il VAFFANCULO DAY n° 2 - FESTA DELLA LIBERAZIONE


dal blog di Beppe Grillo...


Oggi voglio fare il punto della situazione.

Al V-day sono state raccolte circa 350.000 firme uniche e autenticate di maggiorenni italiani. I comuni di residenza dei firmatari stanno certificando le firme.

E’ un iter lungo, e non a caso. In Italia le leggi popolari vanno scoraggiate.

Sto ricevendo dai comitati e dai meet up scatoloni su scatoloni con i moduli.

A fine novembre andrò a Roma a depositare le firme alla Cassazione.

Se non verranno sollevate eccezioni, quando le proposte arriveranno in Parlamento, chiederò di illustrarle alla Camera, in diretta.

I 24 parlamentari condannati in via definitiva sono sereni, lavorano tutti i giorni, insieme ai loro colleghi, per mettere il bavaglio alla Rete e ai magistrati.

Di dimettersi non ci pensano proprio, un posto così con la loro fedina penale dove lo trovano?

Bisognerà dargli un aiutino perchè traslochino.

Il prossimo V-day sarà sull’informazione, chiederemo di eliminare i finanziamenti pubblici all’editoria e di abolire l’albo dei giornalisti.

Il V-day ha fatto venire allo scoperto i media, i cani da guardia del potere. Sono invecchiati di 10 anni.

I giornalisti hanno sostituito l’esercito e i cannoni di Bava Beccaris.

Nelle ultime settimane, prima hanno ignorato il milione e mezzo di persone del V-day, poi hanno cercato di diffamarmi e ora vogliono mettere tutto a tacere.

Un disegno di legge e centinaia di migliaia di italiani che chiedono pulizia e trasparenza sono diventati l’antipolitica.

Il rovesciamento delle parti attraverso l’informazione è la tecnica collaudata di questi partiti.

Il prossimo V-day si terrà il 25 aprile del 2008. Sarà il giorno della liberazione degli italiani dalla disinformazione. Stay tuned.

Beppe Grillo dal blog www.beppegrillo.it

venerdì 26 ottobre 2007

ITALIA: RUZZOLONE IN CORSO

RUZZOLONE IN CORSO


Egregi Senatori,

vi scrive un espatriato che ha paragonato l'Italia all'Europa per almeno un decennio, alfine di individuare i motivi delle incapacità sociali italiane, le quali danno ormai serie preoccupazioni di.....
ruzzolone accelerato
.

I risultati dell'analisi sociologica sono necessari per poter capire perché le istituzioni italiane non sanno fare quello che altri Paesi europei fanno invece molto bene....

Appare, dopo lunga inchiesta, che uno dei segni più evidenti dei problemi sociali italiani (soprattutto incapacità e inefficienze) è la divaricazione Italia-Europa (V. Alleg. dallo stesso nome).

Un aspetto primario dei problemi sociali è l' inesistenza di una società
nazionale (mai formata, veda la mia lettera recente a Prodi, allegata, che spiega questo
dettaglio). Dall' altra mia lettera a Prodi, inviatagli prima delle elezioni (anche alleg.) vedrete che per un osservatore attento e capace di analisi (rarissimi in Italia) era possibile capire, prima delle elezioni, che Prodi non poteva gestire un Paese cosi (il cui livello di impazzimento cresce ogni settimana). Dunque se Prodi avesse letto la mia prima lettera (ante-elez.), avrebbe potuto prepararsi per un compito difficile, che non sa infatti portare avanti ! Gli avrei
spiegato quello che lui , domatore di galli, non sa ancora adesso ! E' questo purtroppo spesso il livello del pensiero politico italiano ! Davanti ad un Paese completamente scassato, non basta un Prodi, ci vorrebbe una testa, o un generale...!

Notiamo che mentre in tanti (quai tutti) Paesi della WEuropa (non conosco quelli dell' Est) ci sono nella vita sociale, accettati da tutti, un Patto sociale, i
VALORI POSITIVI (che sono in grado di combattere bene ogni forma di
demagogia e delinquenza; valori che sono aiutati dalla VERITA' ad ogni
costo, dalla capacità di cercarla, e da una élite (spesso) fondata su tali
valori (cosa che permette la gestione pubblica accorta). In Italia invece
abbiamo la selezione della classe dirigente col criterio del comparaggio
(per decenni), cosa che ha PORTATO I PEGGIORI AD ANDARE AL POTERE. Una volta
issati al potere, essi hanno (anche Berlusconi si è dato da fare) cancellato i
valori positivi e sostituito gli stessi con valori negativi.

Peyrefitte chiamerebbe la società italiana "Società della sfiducia"; e le
società del WEuropa : "Società della fiducia" (dove i furbi vengono
indicati a dito e messi da parte o interrogati per chiarire...).Peyrefitte
ha scritto "La Société de Confiance", che è un libro che mi chiari tante
cose nel ' 90 circa).

Di conseguenza, il fatto che i peggiori siano andati al potere ha fatto si
che la capacità di gestione pubblica corretta SI SIA ESAURITA (la prova è nell'All. "La Barca va"
e in "Misfatti dello Stato", allegati). Il brutto è che il popolo bifolco, non avendo educazione sociale, HA ACCETTATO TUTTO QUESTO perché i politici, cui il
popolo bifolco talvolta crede, gli hanno spiegato che "tutto è normale", cosa facile
da fare con un popolo ignorante, che si trova in un Paese ove le leggi sono
scritte "all'italiana" e gestite all'italiana (V. All. "Colli di Bottiglia").


Insomma, la incapacità sociale del popolo (V. Allegato "Favola" e "Metodi e
Risult.") taglia le gambe ad azioni e capacità costruttive in ambito sociale. Che è uno degli aspetti più gravi !

LO STATO ITALIANO HA DIMOSTRATO DI NON SAPER GESTIRSI. PER L INCAPACITA DI TANTI POLITICI AL POTERE. IL DERAGLIAMENTO CONTINUA, non ci sono gli strumenti per gestire un Paese ...! Le mafie invadono il Paese. Esse aumenteranno perché lo stato vince solo alcune battaglie anti-mafie, ma non SAPREBBE VINCERE LA GUERRA. Allora la coerenza vorrebbe............ che lo stato si ritirasse e lasciasse spazio alle mafie, le quali, davanti ad uno stato incapace, sarebbero capaci di ristabilire l'ordine..! ! ! Fine di una speranza nata coll'unificazione ! !

Vi contatto per un motivo semplice: voi siete fra i rari uomini politici che conoscono ancora l'integrità, la serietà, etc. Mi dichiaro disponibile, su vostro invito in forma riservata, a venire in Italia con altri espatriati per farvi una presentazione del GIGANTESCO PROBLEMA ITALIANO, che toglie competitività all'economia e nega un futuro ai figli di chi non se ne è andato dal Paese Confuso. Metto fra le numerose valutazioni allegate anche "Recensione", che indica i riferimenti del saggio che ho appena pubblicato: "Quale futuro per l'Italia e la Francia ? Sviluppo o sottosviluppo?". Da notare che un'analisi seria, come la puo' fare un espatriato (a confronto coll'Europa), non credo sia stata fatta in Italia.

In attesa di una vostra reazione, privata e informale , Vi invio distinti saluti da Parigi.


Un ESPATRIATO che presenterà qui il proprio libro...


Allegati: uno schizzo del Paese
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MIETERE INSUCCESSI SOCIALI PUO' NON DIPENDERE DALLA CATTIVA STELLA, MA DA UNA MENTALITA’ CHE HA DIFFICOLTA A COSTRUIRE. CHE NESSUNO HA CERCATO DI CORREGGERE IN MODO POSITIVO.



UN PAESE LE CUI ISTITUZIONI INCAPPANO MOLTO SPESSO NELLA CATTIVA GESTIONE, CHE NON SI CHIEDE QUALI SIANO LE CAUSE DELLA CATTIVA GESTIONE DIVENUTA ROUTINE, E’ UN PAESE CHE HA POCHE CHANCES DI RIALZARSI.



UN PAESE, CHE HA (CREDO) IL PIÙ ALTO LIVELLO DI CORRUZIONE NELLA U.E., CHE NON HA UNA STRATEGIA PER COMBATTERLA, NON PUO’ AVERE SPERANZE.



CI SI PUO’ ASPETTARE CHE LA CLASSE DIRIGENTE PUBBLICA SIA CAPACE E IMPEGNATA, NELL’ INTERESSE DEL PAESE, SE IL SUO CRITERO DI SELEZIONE É LA COOPTAZIONE PER OMERTÀ E COMPARAGGIO ? SE LA PROFESSIONALITÀ NON É UN CRITERO ?



PUO’ L’ ECONOMIA ESSERE FIORENTE, SE LA SOCIETÀ ITALIANA NON HA UN GRANDE INTERESSE NELLA MERITOCRAZIA ? SE SONO STATI ELIMINATI, IN CAMPO SOCIALE, I VALORI ? SE L' ORGANIZZAZIONE É UNA OPZIONE SCONOSCIUTA ?

giovedì 25 ottobre 2007

VAFFANCULO AGLI ITALIANI ALL'ESTERO ?

----- Original Message -----

From: On. Cassola Arnold

To: cassola_a@camera.it

Sent: Tuesday, October 23, 2007 4:23 PM

Subject: CASSOLA (VERDI): GRANDE COALIZIONE TRASVERSALE CONTRO GLI ITALIANI ALL'ESTERO


CASSOLA (VERDI): GRANDE COALIZIONE TRASVERSALE CONTRO GLI ITALIANI ALL'ESTERO

"Ecco che finalmente escono allo scoperto quelli che non vogliono vedere più i rappresentanti degli italiani all'estero nel parlamento italiano"

ha detto Arnold Cassola, deputato verde eletto in Europa.

"Finalmente, su una cosa vanno d'amore e d'accordo Rifondazione Comunista, il Partito Radicale, il Partito Socialista, l'UDC, Forza Italia, Alleanza Nazionale e la Sudtiroler Volkpartei: eliminare del tutto dal parlamento o ridurre sostanzialmente il numero degli eletti italiani all'estero"

"Infatti", ha detto Cassola, "dalla lettura degli emendamenti presentati oggi in aula in merito al cambiamento della legge costituzionale, esce fuori questa alleanza trasversale di deputati che non vuole che vi siano degli eletti all'estero nel parlamento italiano".

"Lo sciovinismo di alcuni di questi deputati italiani "di sangue puro italico" è spaventoso", ha affermato Cassola. "C'è chi addirittura ha affermato in parlamento che non si può affidare a questi italiani che abitano all'estero il destino del paese".

"La doppia faccia di chi asserisce queste cose risalta doppiamente oggi ..... quattro giorni dopo che noi italiani all'estero siamo stati sfruttati al massimo da tutto il governo insieme all'opposizione affinché l'Italia, giustamente, ottenesse un seggio in più al parlamento europeo".

"Per quanto mi riguarda", ha dichiarato Cassola, "non smetterò di denunciare pubblicamente questa forma becera di discriminazione praticata nei confronti degli italiani all'estero".



__________ Information NOD32 2609 (20071023) __________

SPETTRI CHE PLANANO SUI CIELI ITALIANI

SPETTRI CHE PLANANO SUI CIELI ITALIANI

(La Commedia dell’ Arte Politica)



Ho seguito sullo schermo RAI la discussione al Senato del provvedimento per la ripresa economica e la lotta all’ evasione.


Aspettavo una discussione interessante.
E’ stato uno scenario penoso.
Che ha messo in evidenza alcuni aspetti della Commedia dell’ Arte politica. La trasparenza delle telecamere mi ha mostrato la preoccupate e cruda realtà:


un numero non disprezzabile di senatori, durante la discussione scaldavano le poltrone (forse spinti da ordini di scuderia) scambiandosi diffusamente saluti sorridenti e cenni amichevoli. Molte facce mostravano disinteresse e noia; appariva qualche sbadiglio.
Il ristretto numero di politici coinvolti nella presentazione e discussione dell’ importante provvedimento (coll’ausilio di testi scritti; segno forse di facile doppio linguaggio ?) dedica probabilmente un 40 % dei loro interventi al merito della discussione, in forma generica e senza dettagli significativi. L’ altro 60 % circa del tempo é invece riempito con accuse agli avversari in tutte le direzioni....., quasi sempre generiche e non dimostrate;
il presidente, apparentemente abituato a tale povero andazzo, non fa alcun tentativo di dirigere le discussioni sul merito della materia all’o.d.g.;
la “vuotaggine” di una buona parte delle parole profferite al vento indica, a mio avviso, la seguente situazione:


il modo di discuetere e affrontare argomenti molto seri da parte dei politici é povero d’impegno, inefficace e approssimativo. Comunque indicativo della non professionalità, della mancanza di serietà dei
Commedianti dell’ Arte Politica

discussioni molto lunghe ma povere di contenuto e di serietà, condotte in modo chiaramente inadeguato (almeno per chi lavora in Europa) alla realtà e difficoltà del sistema Italia, fanno sospettare che non solo molti politici non abbiano la capacità e l’ esperienza necessaria a fronteggiare gli eventi preoccupanti della società e dell’ economia, ma siano forse lontani dalla realtà ed abbiano una dubbia professionalità.
i loro appocci approssimativi su materie complicate che richiedono indagini, paragoni e riflessioni mi fanno concludere che sono essi, i politici, che danno la più forte spinta al Bel Paese verso il sottosviluppo, perché incapaci di lavoro efficiente;
politici cosi poveri di impegno e di realismo (ma ci sono mai state tali qualità nelle istituzioni italiane ?), di capacità professionali, sono stati capaci di massimizzare il rapporto introiti/capacità professionali ad un livello sicuramente troppo elevato per poter affermare che l’ Italia é parte dell’ Unione.


Poiché la società italiana ha recentemente subito un accelerato degrado, le domande che sembrano appropriate, sul sistema Italia, sono:


la limitatezza dei risultati dei politici, spesso la mancata capacità professionale, sono solo la punta dell’ iceberg sociale italiano ? La parte sommersa dell’iceberg sarebbe la diffusa degradazione delle capacità sociali italiane ? (seppure esse sono mai esistite, nel Paese senza educazione sociale). Oppure la limitatezza dei politici é invece slegata dalla situazione sociale diffusa ?
la società italiana é, oggi, capâce di esprimere dei politici a livello europeo, adatti cioé a far fronte ad una situazione in degrado continuato ?
sono gli Italiani consci che le prospettive del sistema Italia, nell’ attuale scenario sociale, sono conseguenti all’incapacità del Paese di aprire gli occhi sulle cause delle inefficienze e di adottare le misure necessarie ? le quali misure richiederebbero capacità di programmazione e gestione adeguate ad abattere i seguenti spettri che planano nei cieli italiani: approssimazione, confusione, incapacità e irresponsabilità diffuse, leggerezza, assenza di riflessione lucida, mancanza o rarità di paletti e di serietà. Spettri che impediscono al Paese di recuperare efficienze a livello europeo, anzi lo aiuteranno forse a tuffarsi nel Magreb ?

Saluti da:
L’ Emigrato che Vi presenterà un libro su questi schermi.

martedì 23 ottobre 2007

L' ITALIA: spaghetti in doppia salsa.

Nell'era della globalizzazione, un Paese che non si guarda allo specchio, per correggere i propri errori e migliorarsi, è un Paese senza futuro.


Un popolo che non ha costruito una società, che ha eliminato i valori nella vita sociale, che è strutturato in clans, cordate, bande e tribù, è un popolo che va al suicidio (con coscienza o incoscienza, sempre suicidio sarà).




DUE SALSE UN PO' DIVERSE




Dai mei contatti in Italia e su Internet è chiaro che quasi nessuno ha idea di cosa si dovrebbe cambiare...., nel Paese confuso.


Credevo che, anche se nel Bel Paese la riflessione lucida si è molto “ammosciata”, fosse diffuso fra chi ha fatto il liceo o l'università un minimo di logica e struttura per ragionare. Ormai è chiaro che mi sono sbagliato. Il realismo è sparito in un sistema dove la cappa di menzogne, di verità nascoste, di doppio linguaggio, di comportamenti e mentalità sottosviluppati, lo hanno ammazzato.....


Allora, per quelli che continuano a seguire la Commedia dell'Arte Politica (colpa dei Ghibellini/snst; o colpa dei Guelfi/dstr), propongo una logica semplice, chiara e realista. Anzi europea.



ESSERE COMPETITIVI



Il mercato globalizzato è una scure inesorabile, non si affronta all'italiana (con fantasia, accuse, confusione). Se sei efficiente... vendi. Se vendi, .....crei occupazione.

Se sei inefficiente, non vendi, ma .....assisti alla fuga degli imprenditori, dei cervelli. In compenso, puoi giocare alla destra e sinistra.... La qual cosa significa, in Italia : “Voglio andare io a gestire la greppia (per il mio clan), cioé impedisco all' altro clan di prendere la cassa”.


IL RUZZOLONE



In un Paese che sta esaurendo le risorse pubbliche (siamo alla frutta a e non c' è dessert), che non ha metodi di gestione efficaci e per il lavoro di qualità, ove non esistono le capacità di costruire, quello che si fa con nonchalance è pagare in priorità le prebende, talvolta favolose, dei politici (cioé ....quelli che hanno usato il piccone, per scassare....).


Efficienze



Essere efficienti, come ? Basta la salsa dello sviluppo, ad ogni portata.


Essere inefficenti, come ? Basta la salsa del sottosviluppo, ad ogni piatto.


La salsa dello Sviluppo:



coerenza, sincerità, rigore, regole chiare, responsabilità e affidabilità.

Bastoni e carote per allontanare o punire i demagoghi, gli stolti o gli irresponsabili. Obblighi del proprio ruolo.

Giustizia chiara, funzionante, organizzata. Leggi eguali per tutti, affidabili, sicure per la chiarezza, inesorabili. Qualità del lavoro, merito, organizzazione (1), impegno, strategie, programmi.


Credo che in Italia, per molti anni, la salsa dello Sviluppo, sia stata assente.


La salsa del sottosviluppo:



libertà totale di farsi le proprie regole, doppi scenari, doppio linguaggio, lassismo. Interpretazione libera del proprio ruolo, dei propri tempi, irresponsabilità, verità di dstr e verità di snst (nella stessa situazione). Demagogia, giornalisti sonnolenti o in attesa di ordini da qualcuno. Assenza di organizzazione (1). La non qualità, la non risposta....diffuse... Emergenze. Ruote grippate, pantani diffusi. Complicità. Insomma tutto quello che genera incertezza, tutto quello che aumenta i costi.


La salsa dello sviluppo, piuttosto diffusa in U.E., è contenuta generalmente in una coppa di coccio robusto, sui cui si puo' trovare una scritta:
SERIETA'
.


La salsa del sottosviluppo è spesso contenuta in una insalatiera di ceramica con bei colori. Non c'è scritta. Ma chi ha occhi aperti puo' leggere: SPRECHI ..... Pero' non è scritto. Quindi non se ne parla......


Cosa è successo in Italia



La mia ricostruzione di quanto successo negli ultimi decenni. Brutti ceffi hanno preso il potere, senza avere capacità professionali. Hanno chiamato compari, capaci di manovre di corridoio, raramente di gestione corretta. La diffusione della demagogia, che in un Päese ignorante fa lunghi percorsi indisturbata, ha facilitato la diffusione di nuovi comportamenti, basati sugli interessi privati (facile se i controlli sono evanescenti, o i legislatori scrivono leggi all' italiana , cioé non strutturate, né verificate, né chiare). Questi nuovi comportamenti hanno avuto, come primo obiettivo l'assassinio della serietà, della coerenza, dell' onestà, del lavoro di qualità, e il rimpiazzo di una società con clans, congreghe, confraternite, ghenghe. Nessuno, durante le evoluzioni, ha chiesto: “ma forse l'efficienza se ne va a spasso ?”

Gli sprechi diffusi, la corruzione indisturbata, la finanziaria difficile, ci hanno fatto notare che.... l' efficienza era sparita e la professionalità pure.....


Un ex-ministro della giustizia (Castelli) dichiara che la giustizia è in crisi da un decennio (oggi 83 % dei delitti sono impuniti). Ad un europeo appare chiaro che la giustizia, come il Paese, come la salute, non potrà essere veramente migliorata se gli Italiani non imparano l' organizzazione, la precisione, la coerenza, la puntualità, il lavoro di qualità insomma....Il Magreb rischia di avvicinarsi... a meno che non prendiamo contromisure. Per le quali espatriati possono e devono aiutare. La prima contromisura è un paragone serio coll' Europa.....


APRITE GLI OCCHI
........


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(1)L' organizzazione, qualcuno direbbe, riguarda la capacità di strutturare contenuti, fasi e tempi di una gestione complessa (un Paese, l' Alitalia, ad es.). Siete d'accordo ?


Io direi anche che tale tipo di organizzazione (il II tipo) diviene ovvia se c'é l' organizzazione del “primo tipo”. L' organizzazione del I tipo, piuttosto diffusa in U.E., è l'organizzazione mentale. Il vaccino contro la confusione...Cioé la forma del pensiero. Che in tanti Paesi europei si impara a scuola. In Italia invece, essa mi sembra insegnata solo nelle università, nelle facoltà scentifiche, non ovunque.

Qualcuno puo' correggermi ?


Si potrebbe anche sostenere, per estensione, che un rinnovamento eventuale del Paese dovrebbe essere gestito non da avvocaticchi (dotati di intuito politico), ma da tecnici, per essere efficace...


Un saluto dall' EMIGRATO che presenta il suo nuovo libro.

lunedì 22 ottobre 2007

UN SISTEMA STUPIDO

UN SISTEMA STUPIDO

Gli Italiani a inizio secolo son riusciti a creare un sistema sociale nuovo, originale. I creatori del sistema, abituati a navigare in una vita sociale piena di imprevisti, si muovono senza obblighi, senza responsabilità, senza grandi capacità, ma sempre molto esperti in lotte di potere, in cortine fumogene, in distorsione della verità (o invenzione di una seconda verità, più conveniente).
Un sistema stupido. Ove chi naviga per le vie più traverse, o più nascoste (non importa se inefficienti), specie se sa battersi, trova facilmente un posto da presidente, o da ispettore o da capetto.
Presidente o capetto, di cosa ? Non importa, quello che conta sono due cose: il livello di remunerazione e la robustezza delle molle. Le molle che lo tengono legato alla poltrona. Se esse sono buone, se ne puo' andare in vacanza, fare sport, andare a teatro (o fare teatro); e la poltrona gli resta sotto, attaccata. Senza rischi, né troppi obblighi.
Tanto gli Italiani sono di bocca buona, accettano tutto. Perché sudare, affaticarsi ?
Sistema stupido. Perché i navigatori con tale tipo di esperienza sono, in gran parte, .... cariche istituzionali. Non sempre al servizio del cittadino. Tanto quelli lo votano sempre, dopo qualche spot o qualche dichiarazione pubblica, in periodo elettorale. Che includa sempre la parola "democrazia". E il gioco é fatto.
Sistema stupido. Perché con vent' anni di questo sistema la professionalità é prima diminuita, poi scomparsa. Con un ' eccezione: la professionalità delle chiacchiere, quelle che si pretende mettano le cose a posto...
Se si tratta di cose sociali, il problema é risolto. Ma, se si tratta di economia..... allora il mercato del villaggio globale si incarica di tagliare le gambe a qualcuno. A un imprenditore che deve smettere di produrre, o a un dipendente che viene licenziato.

Ciao a tutti dall 'EMIGRATO che qui presenterà un suo libro...

sabato 20 ottobre 2007

DIVENIRE UN PAESE AVANZATO ?

(LINEE PER UN PROGRAMMA DI EUROPEIZZAZIONE)



TESTO preparato a Parigi, giugno 05



DIVENIRE UN PAESE AVANZATO ?


E POSSIBILE, CON DETERMINAZIONE, IMPEGNO E UN NUOVO PATTO SOCIALE



Gli imprenditori italiani vorrebbero un’economia più competitiva per poter sfruttare a pieno le nostre grandi capacità creative. I cittadini vorrebbero poter trovare lavoro.



Competitività significa migliorare la qualità del prodotto o servizio e abbassare il costo unitario dello stesso. Se gli sprechi sono diffusi, le inefficence accettate, la competitività rischia di abbassarsi al livello di quella sudamericana. Ma, ……………



Se volessimo portarci al livello dei Paesi avanzati della U.E.;

Se volessimo, efficacemente, creare sviluppo, lavoro, competitività;

Se volessimo un giorno essere considerati affidabili in Europa, sia a livello commerciale che in ambito diplomatico;

Se volessimo, cioé, uscire dalla attuale situazione;

Se volessimo recuperare la stima internazionale che l’economia italiana aveva negli anni ’70,



La strada ci sarebbe, ma é lunga. Le tappe che sembrano necessarie:



1
una riflessione per individuare le fondamenta di un patto sociale che permetta sia la gestione del Paese che lo sviluppo economico (come esiste nei Paesi avanzati della U.E.) (1). Da fare con l’aiuto di espatriati.

2
paragone fra le società dei Paesi della U.E.(1) e la attuale società italiana, che permetta di individuare le cause primarie del degrado sociale;

3
individuazione di enti e categorie interessate a portare i meccanismi della società italiana al livello di quelli degli altri Paesi U.E. a Nord delle Alpi; tali enti collaborerebbero a prendere l’iniziativa di promuovere una società avanzata e competitiva ;

4
il programma, sarebbe preparato insieme agli interessati (probabilmente associazioni di imprenditori e esercenti, associazioni di cittadini che cercano la strada, ce ne sono...), appoggiato da VIPs seri e di prestigio, oppure da un partito serio (ce ne sono ?) e dovrebbe essere proposto e pubblicizzato solo dopo la definizione organica delle sue fasi di sviluppo (tempi e modi), delle risorse e collaborazioni necessarie;

5
la collaborazione, durante la fase finale e applicativa, cioé quando il programma sarà stato proposto al Paese, del ministero dell’Istruzione é vitale e dovrebbe essere garantita (ad esempio per l’educazione sociale);

6
alcune voci sembrano vitali per un programma efficace: meritocrazia e innalzamento, ovunque, della soglia di guardia dei comportamenti accettabili, a livello europeo;

7
uno strumento agile per la promozione, nella fase di rinnovamento, dei comportamenti europei dovrebbe essere creato e strutturato. Dopo la guerra, l’organizzazione dei Comitati Civici, gestita da persone determinate, fu in grado di sventare il rischio che la cortina di ferro includesse l’Italia. Una struttura simile, molta determinazione e impegno, sarà forse necessaria per diffondere e spiegare al Paese le due alternative possibili:



a)
restiamo come siamo, la competitività continua a diminuire; non creiamo lavoro; l’emigrazione si rafforzerà, affonderemo nel sottosviluppo; la povertà sarà di casa....

b)
oppure assumiamo comportamenti europei (vedi allegato) in tutti i settori della vita sociale, riformiamo il sistema di selezione della classe dirigente, premiando solo la responsabilità e la capacità; i cittadini impareranno a collaborare con continuità e senso del sociale, se vedono che un programma serio é attuato da gente determinata. Determinazione che comporti anche la sostituzione del rigore, del sistema del “Bastone e Carota”, alla tolleranza e al lassismo.



Una possibile decisione di rinnovare la società in senso europeo comporterebbe una seria scelta dei modi e delle persone che gestirebbero la campagna di promozione dei nuovi comportamenti. Un’ alleanza di movimenti, associazioni di industriali, di esercenti, di sindacati, cioé di quelle categorie che chiedono competitività, si puo’ costruire sulla base di un programma seriamente preparato.

Va notato che la capacità mentale e l’esperienza necessarie a creare un programma efficace si trovano........... presso gli espatriati...... Nella società italiana invece impera la Commedia dell’Arte Politica....



--------------------

(1) Mi riferisco ai 15 Paesi della ex U.E., eccetto la Spagna e la Grecia che non conosco.



Sappiamo che i nostri progenitori affrontarono per anni i plotoni di esecuzione, le carceri, l’esercito austriaco. L’impegno che sarebbe richiesto a noi sarebbe molto più limitato: determinazione e capacità di combattere lo scettiscismo e la confusione sono necessari.



Cambiare la politica E LA SOCIETA’. La politica é espressa dalla società. Alla fine del centrosinistra, TIME pubblico questa valutazione : « Gli Italiani pensano di essere stati governati da una piccola truppa di imbroglioni e corrotti. Non han capito che la classe politica che ha governato l’ affarismo di Tangentopoli é la migliore espressione della loro attuale società.»



Non sarà facile rinnovare la classe politica, per renderla simile a quella di Paesi ove non é accettato di andare al potere per proteggere i proprii interessi o quelli del proprio clan. Ma c’é una possibilità. Fare come in Francia, creare un’associazione ben organizzata e impegnata, la quale studierebbe insieme agli imprenditori (che vogliono la competitività) e pretenderebbe, assieme agli alleati concordi, cambiamenti, trasformazioni, serietà (combattendo di conseguenza i poteri di clans e parrocchie), battaglie contro gli interessi privati in atti d’ufficio. Il compito maggiore: creare una società nazionale, nel Paese ove esistono i clans e le lotte di galli....



Creare un’associazione, con i mezzi di comunicazione che tutti usiamo, é oggi un gioco da ragazzi. Le carte da gioco sarebbero: capacità organizzativa, speranza (volontà di concorrere a condizionare il proprio futuro), determinazione, sensibilità. Per battere lo scetticismo rassegnato attuale, che é figlio della furbizia e dei fallimenti di una classe dirigente indegna, in cui l’Italia rischia di annegare. Vedo altri tentativi associativi, ma non mi sembrano ancora strutturati per funzionare.



Le societa nei Paesi della U.E.




Le società della ex U.E. (i 15, ma non conosco Spagna e Grecia) hanno fondato il loro Patto Sociale sui seguenti valori: responsabilità, merito, impegno, correttezza, onestà, trasparenza, organizzazione razionale delle attività, collaborazione del cittadino al miglioramento della società, del Paese tutto. A differenza dell’ Italia, c’ é un’ alleanza fra stato e cittadini, non un’ ignoranza reciproca. In pratica : se un cittadino fa qualcosa contro l’interesse della società, egli sarà ubriaco oppure sarà indicato a dito (talvolta denunciato) come colpevole. Lo strumento organizzazione in genere sottintende: preferire la riflessione alle reazioni istintive (inclusa anche l’ organizzazione del pensiero-riflessione), organizzazione dettagliata delle fasi di un’attività, prima di iniziarla.



Peyrefitte chiama queste società “Sociétés de confiance”. Non credo che, oggi, la nostra società si possa classificare tale. Domani, .......... chissà.



In una società della fiducia (opposto del furbismo italiano) :




8.
la reazione degli enti (anche statali) e delle persone sono: prevedibili, tempiste, affidabili, corrette, non comportano grandi delusioni;

9.
le strutture statali danno al cittadino : la garanzia di vedere applicati i suoi diritti, il supporto alle sue necessità (servizi sociali);

10.
la responsabilità, l’organizzazione, la programmazione razionale sono valori primarii;

un esempio di serietà : si risponde sempre alle lettere, salvo rare eccezioni ;

11.
le emergenze o i malfunzionamenti sono fatti eccezionali. La regola é : programmare in anticipo le trasformazioni, ben riflettute, razionalmente organizzate ed affidate a gestori affidabili e impegnati;

12.
lo sviluppo dell’economia é possibile, mancano le strozzature, cui allude Ciampi (vedi la lettera “I Colli di Bottiglia”);

13.
i rappresentanti governativi sono qualificati, affidabili, preparano gli atteggiamenti con anticipo, analisi razionali, riflessioni, consultazioni;



14.
si rispettano le orecchie altrui: in un’assemblea (e.g.condominio, parlamento) non si apre bocca se non si conosce bene l’argomento (il mio testo “Metodi e Risultati” chiarisce).



Per arrivare a tanto ci vuole: impegno, cambiamento dei comportamenti, serietà, rigore e disciplina

In una società bloccata invece (la nostra é semibloccata in più settori):



A.
le reazioni di enti e persone possono essere improbabili o evanescenti, talvolta scorrette o sprezzanti;

B.
il cittadino troppo spesso non riesce a veder realizzati i suoi diritti, proposti dalle leggi ma non garantiti;

C.
le scadenze e l’affidabilità degli imprenditori possono essere casuali (un commercainte parigino mi dice « non compro più italiano, i prodotti sono inaffidabili »);

D.
i rappresentanti governativi italiani sono squalificati all’estero perché adattano le loro reazioni alla giornata e alle situazioni (non hanno programmi seriamente riflettuti);

E.
nella vita sociale le sopraffazioni rischiano di essere, di regola, frequenti e impunite.





L’ evidenza di questi giorni: una società bloccata sarà sempre perdente nel villaggio globale.







Allegato 1



COMPORTAMENTI DIFFUSI NEGLI ALTRI PAESI DELL’U.E




( LE SOCIETA DELLA FIDUCIA )






Nell’Unione Europea sono diffusissimi, e giudicati normali, i seguenti comportamenti, che sono la base del Patto Sociale de Paese (1):



- estrema chiarezza, anche nell’espressione scritta;

- estrema chiarezza dei proprii diritti in ambito sociale, i quali sono normalmente

realizzati, in pratica, dall’apparato statale, nei riguardi di tutti;

- forte determinazione, individuale e collettiva, nel portare a termine le azioni di cui si é

responsabile;

- onestà estrema, nei principi e nell’applicazione pratica, nei rapporti con la società;

- imperativo di non profittare della propria carica/ruolo sociale nel proprio interesse

personale;

- esigenza, da parte di ogni cittadino, che i servizi resi dallo stato siano di ottimo livello, o

almeno soddisfacenti;

- la responsabilità legata alle proprie funzioni comporta:

- l’obbligo di esercitarle con impegno ed onestà

- la necessità di rendere conto sia di errori che di omissioni e la consapevolezza che gli

errori possono essere puniti o determinare una marginalizzazione dell’interessato;

- onestà e correttezza nel rapportare in pubblico o in privato fatti in cui si é coinvolti;

- rispetto dei diritti altrui e consapevolezza dei limiti dei proprii diritti (generalmente ben

conosciuti, senza l’aiuto di « esperti »).



Un tratto molto comune nel tessuto sociale dei Paesi dell’U.E. é la selezione per merito, e non per allacci personali, in tutti gli ambiti sociali, incluso il pubblico. La qual cosa determina l’interesse ad essere corretti ed efficienti, per migliorare il proprio ruolo/introiti da lavoro.



L' EMIGRATO che presentrà il suo libro ben presto.

______________________________________________

(1) Queste osservazioni riguardano tutti i Paesi dell’U.E., eccetto la Grecia e la Spagna, che

non conosco abbastanza



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Cosa disse Goete, alla fine del 18/mo secolo, nel « Viaggio in Italia ». Consiglio’ di visitarla, per vedere opere d’arte meravigliose. Ma raccomando’ ......... di tenere la mano sulla tasca, « perché nel Paese ci sono troppi furbi ». Forse, se tornasse, ne troverebbe oggi anche di più, vista le recente degradazione. Potremmo dire, io penso, che La furbizia diffusa frena lo sviluppo.



A questo punto citerei Peyrefitte, storico delle economie: “non c’é sviluppo e sottosviluppo, ci sono invece comportamenti che frenano e altri che promuovono lo sviluppo. Essi sono diversamente distribuiti in ogni popolo e cultura.”



Vorrei infine citare una frase di Bossuet. Essa mi sembra applicabile a quei VIPs che si lamentano di qualcosa che non va, ma si fermano li. “Dio ride degli uomini che si lamentano di eventi, le cui cause essi stessi promuovono con perseveranza.”



UN EMIGRATO che presenterà il proprio libro qui.

venerdì 19 ottobre 2007

Lettera aperta all' Onorevole PRODI



Publichiamo questa lettera inviata all' Onorevole PRODI prima del suo mandato:

Lettera Aperta al Premier

SACRIFICI O ELIMINAZIONE DEGLI SPRECHI ?



Onorevole Prodi,

riferimento: Lei ha giustamente detto:

“se i sacrifici sono necessari per raggiungere degli obiettivi si debbono chiedere”.



Eccole qualche commento da un osservatore attento:

- il tipo di dichiarazione da lei fatta, essa da sola, dà già un segno del cambiamento che ci sarà quando lei andrà al governo. Una dichiarazione simile fa pensare che chi la pronunzia guarda la realtà. Bella differenza rispetto a Berlusca, il quale dichiara spesso cose che non pensa, ma che gli conviene dire, per l’ audience, davanti alle telecamere.
- una squadra seria che vada al governo dovrà certamente chiedere i sacrifici necessari che dovessero servire. Ma solo dopo aver fatto una delle cose più urgenti per tentare di portare il Paese a livello europeo (se siamo ancora in tempo): una “ispezione sullo stato della società italiana, a confronto dell’ Europa”.

L’ inchiesta che é urgente, improcrastinabile fare dovrà avere come obiettivo la VERIFICA: SE IL SISTEMA ITALIA E’ GESTITO CON RISULTATI E QUALITA’ A LIVELLO EUROPEO.

Avendo io fatto per dieci anni un’ inchiesta, di estensione limitata, ma avente circa lo stesso obiettivo (in termini solo qualitativi, non quantitativi) le anticipo intanto la mia conclusione:

- i servizi resi dallo stato al cittadino italiano sono, ancor più dopo il recente degrado, spesso inferiori, come qualità ed affidabilità, agli standards della gran parte dei Paesi della U.E.;
- non credo ci siano molti esempi, in U.E., di società simili a quella italiana, che applicano la costituzione e le leggi quando tutto va bene, se il vento é favorevole....., ma non nei riguardi di tutti.
- a causa dei N.C.I. (nuovi comportamenti italiani), come si sono deformati nell’ ultimo decennio, il livello di soglia dell’ accettabile in molti settori sociali italiani, é sceso molto in basso, distanziandosi dai livelli medi richiesti in U.E.. (livelli delle suole e livelli della fronte rispettivamente);
- la bassa qualità dei comportamenti tollerati nel sociale italiano, anche per mancanza di regole e di metodi appropriati di gestione del personale, si riperquote non solo nella bassa qualità dei servizi resi al cittadino, ma ha un effetto trascinante enorme sulle merci e servizi che l’ economia italiana produce. La conseguenza immediata di tale fenomeno é triplice: a) perdita di competitività dell’ economia; b) aumento degli sprechi in molti settori e scenari sociali; c) incremento della tassazione necessaria.

La mia conclusione (basata su documenti e casi concreti che potrei fornirle) é logica e conseguente:

- se la società italiana capirà (non ci é ancora arrivata) che l’ unico modo per evitare al sistema Italia il sottosviluppo é l’ adozione di politiche del personale e della dirigenza conformi a quelle europee (rimettere in funzione i Bastoni, le Carote, i Valori, le Responsabilità, il Merito, etc), sarà allora possibile effettuare un rinnovamento di alcune fondamenta della società con l’ adozione di opportune strategie, che io chiamerei di europeizzazione. Sarebbe poi possibile stabilire un Patto Sociale, oggi praticamente inesistente.

- il portare avanti un processo di tale tipo non solo é urgente e necessario per evitare il ruzzolone finale dell’ economia, ma puo’ essere fatto unicamente da un premier illuminato il quale : a) faccia una serie di paragoni seri coll’ Europa, in termini pratici di efficienze (tempi e misure); b) ne tiri poi le conseguenze necessarie. Il risultato ne sarà l’ aumento delle efficienze sociali, oggi paurosamente basse e di impatto troppo negativo sull’ economia. L’ aumento delle efficienze sociali, che é improcrastinabile, permetterà di diminuire gli sprechi e di non chiedere eccessivi sacrifici. Sacrifici che potranno essere determinati, in minima misura (il potere di acquisto é ormai troppo basso proprio per le inefficienze) solo dopo aver preventivamento creato le condizioni perché tali sacrifici diano il massimo frutto.

Nel caso che tale processo di rinnovamento non fosse iniziato subito, caro Professore, non speri in risultati decisivi e incisivi dal suo futuro governo, quale che esso sia. Ormai é chiaro che il Bel Paese vive di emergenze. E non a caso, si tratta di un Paese quasi ingestibile, a causa dei N.C.I., troppo simili a quelli latino-americani.

L’ Emigrato che vi presenterà il suo libro. Prossimamente qui.

giovedì 18 ottobre 2007

Miei cari Italiani rimasti...

LETTERA DI UN EMIGRATO
Miei cari Italiani rimasti,

dedico qualche pensierino a voi che siete rimasti nello Stivale, il Paese della confusione.

Siete rimasti perché avete avuto fiducia nello Stellone, il quale avrebbe dovuto sistemare tutto. Lui, sistemare tutto, ....... agli Italiani pigri.

Il numero di quelli che non credevano nello Stellone, anzi sbuffavano per l’ immobilismo della società, sembra aumentare. Immobilismo di una società che vede i problemi e non li risolve, che non capisce cosa i cittadini vorrebbero.

Credevate, nell’ eleggere il vostro deputato, di averne un ritorno in futuro. Che egli vi risolvesse qualche problema sociale, migliorasse qualcosa nel Paese, o che vi trovasse un posticino a vostra moglie o cugina. Credevate male, in fondo. E tanti hanno fatto lo stesso discorso. Ed hanno eletto i rappresentanti in base a un: “lo conosco” oppure a un: “parla bene”. Trascurando il fatto che , perché un deputato risolva i problemi, non é importante che parli bene, ma piuttosto che sia un professionista di esperienza.

Per decenni gli Italiani hanno eletto il parlamento senza il criterio “professionalità, esperienza”. Risultato: nel parlamento oggi si vedono tre tipi di politici: a) quelli che sanno parlare (ma non fare); b) quelli che sono immersi nelle lotte di potere, di cordata, di clan, di congrega, di ghenga; c) quelli che sono incaricati di fare gli interessi di qualcuno (di un padrino, di una categoria). Tutti guardinghi, furbastri, manovratori e negoziatori di ogni tipo, agitatori di richieste o di ricatti.

Il succo: nessuna delle dette categorie di politici include gente capace, professionista, impegnata per il progresso del Paese, esperta di leggi e decisioni, risolutori di problemi.....

Con tale tipo di gente, incapace di risolvere i problemi, per decenni, gli unici contenitori esistenti nel parlamento, il cui contenuto aumenta e trabocca, sono quelli delle “Decisioni non prese” e dei “provvedimenti che non risolvono”.

La conseguenza, nella vita sociale italiana: gli inghippi, le non risposte, i problemi irrisolvibili, i contrasti, le lotte, le sopraffazioni, tendono sempre ad aumentare. In una società cosiffatta, cosa puo’ succedere ?

- qualcuno, e sono sempre più, é vittima di sopraffazioni;
- gli imprenditori si trovano di fronte ad aumenti vertiginosi dei costi; di conseguenza la competitività tende a calare, gli sprechi invece no, quelli aumentano.

Finché al parlamento siederanno tristi figuri simili a quelli attuali, finché gli Italiani non saranno capaci di trovare di meglio da eleggere, .................. non esiste nessuna speranza che la società italiana inizi a funzionare.

E finché la società italiana continua a non funzionare............. nessuna speranza che l’ economia, di un Paese che pur fu competitivo, possa prendere lo slancio che gli imprenditori (e chi cerca lavoro) vorrebbero.....

Negli ultimi trent’ anni, le evoluzioni che la società italiana ha subito sono state solo quelle imposte da’ alto (come nelle dittature). Se l’ Italia fosse una democrazia, e se gli Italiani fossero maturi e capaci di attuarla, ci sarebbero anche evoluzioni richieste dal basso. Ma non ce ne sono. Come si puo’ credere che l’ Italia sia una democrazia ?

Queste valutazioni, che certo voi conoscete, si vedono anche dall’ Europa. Anzi vorrei dirvi che:

- se non vi europeizzate, se non divenite capaci di gestire una società efficiente (con tanti bastoni e tante carote), se non imparate la buona gestione, ..... allora state rassegnati........
... la povertà, quella del sottosviluppo, arriva da sola, in punta di piedi...
- se invece volete europeizzarvi, ebbene, ...... la volontà non basta. Poiché ormai le capacità di gestione efficiente, corretta, sembrano scomparse......... Allora, bisogna reimparare molte cose, in ambito sociale. Impararle in U.E......

Per reimparare, il metodo sicuro, che mi sento di consigliarvi, é di rivolgervi agli emigrati. Quelli che vivono in Paesi normali, ove la chiarezza, la coerenza, l’ efficienza, l’ onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito e l’ impegno, sono ....... ........aria che si respira.




P.S. Visto che non é consigliabile dar fiducia ai vostri politici, sarebbe vostro interesse associarvi (o usare un’ associazione esistente) per tirarvi fuori dai guai. Una cosa possibile, se volete partire col piede buono, sarebbe chiedere a persona competente in sviluppo (anche il sottoscritto) di presentarvi:
- le cause del degrado;
- le condizioni sociali necessarie per permettere lo sviluppo economico.

>>> L'EMIGRATO che presenta il suo libro nei prossimi giorni

A Roma restano i "cocci" ?

UN MONTE DI COCCI


LETTERA DALL' EUROPA

A Roma c' é il monte dei cocci. Cocci accumulati dagli antichi Romani. Cocci di costruzioni diroccate, di manufatti invecchiati. Cocci.
Anche nello Stivale c' é una montagna di cocci.
Cocci accumulati dagli Italiani, nei decenni, con leggerezza. Una buona parte é stata buttata alla fine del secolo XX. Cocci di tutti i tipi e colori.
Cocci da occasioni perdute, da promesse non mantenute, da fatue illusioni poi smontate, da programmi iniziati ma poi falliti, o dimenticati. Per incapacità, per incoscienza, per insipienza, per incoerenza o leggerezza. Cocci generati da panzane, chiacchiere fatue, vendute al pubblico da pacchiani oratori. E accettate spesso da una cultura mediocre, la quale privilegia il football di serie A e le soubrettes svestite di serie B. E ammanta talvolta la furberia
di un aspetto intelligente.

Molti cocci sono dovuti ai cinque spettri che aleggiano sul Bel Paese:
superficialità,
rassegnazione,
irresponsabilità,
comparaggio,
allegra gestione.
Altri cocci dovuti alle distruzioni di un sistema, che non sa sciegliere le persone giuste al posto giusto, ma sceglie invece le persone più spinte al posto più remunerato. In Europa si chiamerebbe la "selezione negativa", in Italia si chiama "il sistema".
Cocci incoscienti, gettati da chi ha creduto, ideologie complici, a programmi politici. I quali si sono poi rivelati mezzucci per andare al potere, poi dimenticati nella confusione creata dal sistema Italia di fine secolo XX. Confusione di proposte non studiate, di problemi non chiariti, di trovate non ragionate.
Ma sempre cocci. Cocci che si son trovati sul percorso del treno Italia. Treno programmato negli anni '60 come treno ad alta velocità. Cogli anni divenuto un accelerato, che si ferma a tutte le stazioni, anche quelle impreviste. I ferrovieri non sono stati formati infatti all' organizzazione, alle segnalazioni ed alla manutenzione. Per cui sono essi stessi sorpresi di tante fermate. E chiedono lumi al capotreno.
Ma che puo' fare un capotreno, che non ha gli strumenti per l' alta velocità ? Che non sa neanche quali leghe, olii e motori sono necessari per permettere al treno gli attesi 300 km/h ?
La quantità di cocci sembra aumentare. Rischia di espandersi in ogni regione, in ogni officina, in ogni ufficio. Mentre che associazioni di imprenditori, di lavoratori, di professionisti, di categorie, discutono e si beccano. Senza capirsi talvolta, senza grandi risultati talaltra. Non pensano che forse non li vedranno mai, i risultati. Per mancanza di realismo, di capacità, di metodo, di formazione seria, di apertura, di VALORI.
Ma restano i cocci. Oltre i cocci, si notano anche i buchi nell' acqua. Soprattutto quelli fatti in Italia da tante persone, dotate di ingegno e capacità. Fra i quali molti sono poi andati in Europa, in USA, in Australia, ove si rivelano spesso più brillanti e capaci dei colleghi locali.
Cocci e cervelli. I primi restano, i secondi se ne vanno. Speranze perdute, futuri negati, in Italia.

E' lo Stivale oggi.


Apriamo gli occhi.....guardiamo la situazione reale: non c' é ne la cultura, ne la stoffa, ne la chiarezza mentale per fare la competizione nel villaggio globale. L' abbiamo persa, con leggerezza, e con un po' di incoscienza.

L' Emigrato che presenta il suo libro nei prossimi giorni.

P.S. Il testo é un tentativo, semplicistico, di risposta alle domande: Quale la Deriva italiana ? Perché il sistema Italia, che raggiunse quaranta anni fa le vette della competitività, vede la sua competitività calare decisamente ? La mia conclusione: finché gli Italiani non fanno una riflessione seria sulle CAUSE DEL CALO DI COMPETITIVITA' , la società italiana continuerà, con ignavia e leggera incoscienza, la sua marcia forzata verso il Terzo Mondo. La riflessione urgente dovrebbe avvenire fuori di ogni contesto politico (il quale imbroglierebbe solo le acque).



L' Emigrato che presenterà un proprio libro nei prossimi giorni.

domenica 14 ottobre 2007

LA SPINA DORSALE FLESSIBILE ? > lettera a chi é rimasto > www.vaffanculoday.com

LA SCHIENA FLESSIBILE
LETTERA A CHI E' RIMASTO


Sarà forse ora di svegliarsi ?



Vi scrivo da emigrato: nel ' 82 capii che la qualità di vita che cercavo, la avrei trovata a Nord delle Alpi.

Vi racconto, ma succintamente, perché una qualità di vita come quella di tanti Paesi U.E., e un lavoro ben remunerato, non si potranno avere facilmente in Italia. Almeno nei prossimi 20 anni (se non succede un evento particolare).

Un gruppo di politici furbi, alcune decine di anni fa, arrivo' al potere.


Le loro abitudini (demagogia, omertà, doppio linguaggio, affarismo equivoco) permisero al gruppo: a) di allargarsi; b) di prendere potere; c) di prosperare a scapito degli Italiani che li votavano.

Si erano accorti che gli elettori sono dei gonzi e che ti votano comunque. Basta fornire un quintale di chiacchiere per settimana. Il gruppo, per aumentare potere e prebende, diffuse le seguenti abitudini: irresponsabilità, superficialità, % sicura negli affari pubblici, lottizzazione, chiacchiere fatue, opinioni fasulle.

Gli Italiani han sempre avuto la "schiena flessibile" (l' opposto della "schiena dritta" che chiedeva Ciampi). Forse perché sono spesso superficiali (mentre molti europei tendono al perfezionismo), teorici (mentre molti europei sono realisti), leggeri e poco affidabili (mentre molti europei sono tenaci e determinati). Per via di tali vizietti sociali, gli Italiani non hanno cercato, all' apertura del mercato comune europeo, di migliorare la struttura della società (cosa che molti europei hanno invece cercato di fare).

Una società la cui vita sociale é basata sempre di più, negli ultimi 30 anni, sull' approssimazione e sulle chiacchiere fatue, ha fatto si che l' incertezza divenga diffusa, il patriottismo sconosciuto, la serietà un lusso inutile, l' interesse della collettività piuttosto dubbio (in compenso quello di clan o privato é ben seguito).

Con tali tendenze nella società, si é convenuto un giorno, in modo implicito e inconscio, che le Regole e i Valori non sono sempre necessari. E le leggi non sono sempre da applicare. Vita facile per i cittadini, dal punto di vista dei loro obblighi.

Purtroppo un certo giorno ci si accorge che non solo gli obblighi e le qualità positive si sono vanificate, ma anche i diritti dei cittadini. E' il boomerang di ritorno.

La riduzione dei diritti, soprattutto per chi non ha referenti, ha fatto esplodere il numero di sopraffazioni. Ma é possibile reagire alle sopraffazioni di chi ha potere ? Meglio la prudenza, alcuni si sono detti.

E cosi si é andati avanti........... evolvendo verso la confusione, la perdita della qualità, l' aumento dell' incertezza, il fallimento di tanti obiettivi sociali. Non sono evoluzioni positive, certo. Ma gli Italiani hanno la schiena flessibile, sono adattabili. Hanno la guardia bassa, accettano tutto, anche il peggio.

A furia di evolvere cosi (senza obiettivi chiari, senza Valori), la società é franata. Ormai essa somiglia sempre più ad una società latino-americana. Peccato che il Villaggio Globale si sia accorto di tali evoluzioni. Ed abbia deciso di fare lo sgambetto all' economia italiana.

Sarà forse ora di svegliarsi ?


P.S. La stoltezza ha piedi leggeri e non sfiora la terra, ma cammina sulla testa degli uomini, per la loro rovina. Se li prende uno a uno, quando più le piace (L’ Iliade, Omero).
- posted by UN EMIGRATO di cui presenteremo il nuovo libro nei prossimi giorni.

martedì 9 ottobre 2007

NEW YORK - Mastella manda un VAFFANCULO ai GRILLI !

Vedi anche il filmato cliccando qui

Mastella litiga con i grillini a NY
Un gruppo di giovani contesta il ministro durante la sua partecipazione al Columbus Day

NEW YORK - Contestazione isolata per Clemente Mastella a New York: una decina di giovani italiani con cartelloni di «solidarietà a De Magistris», che farebbero parte di un 'Beppe Grillo support Group', seguono dal marciapede la parata del Columbus Day in cui il ministro della Giustizia sfila su una Maserati Ghibli bianca. Al piccolo gruppetto lui ha risposto: «Pensavo foste 50 mila, invece siete cinque str...». Ai contestatori che gli chiedevano di fare una dichiarazione, il ministro ha anche detto: «Vi rispondo con quello che dice Beppe Grillo». Il Guardasigilli ha poi aggiunto: «Non capisco il senso di democrazia di questi 'grilliani'». Il ministro ha riferito che, tramite il Console italiano a New York, il gruppo aveva chiesto di incontrarlo e lui si era detto pronto a farlo. I manifestanti hanno detto di far parte di un "Meetup group" e di essere i rappresentanti di Beppe Grillo a New York. Nelle loro proteste gridavano a Mastella «Sei in vacanza» ed esprimevano solidarietà al pm Luigi De Magistris: «Adesso trasferiteci tutti», c'era scritto sui cartelli che hanno mostrato al ministro.

NO A PROCESSI SULLE PIAZZE - In precedenza, Mastella era tornato sulle discusse dichiarazioni a proposito del rischio di un nuovo terrorismo. «Non
ci lasceremo processare sulle piazze» ha dichiarato. Scambiando alcune battute con i giornalisti prima dell'inizio della parata del Columbus Day, Mastella ha fatto riferimento al discorso che Aldo Moro pronunciò alla Camera il 18 novembre 1977. «Moro disse non ci faremo processare sulle piazze, io ripeto non ci lasceremo processare sulle piazze mediatiche o su qualsiasi piazza», ha dichiarato Mastella. «Se uno vuole cambiamenti, ci sono le elezioni» ha aggiunto il ministro. «Al momento del voto la gente può scegliere liberamente. C'è un senso delle istituzioni che qualcuno in Italia fa finta di non capire».

QUI CON VOLO LINDBERG - Il ministro della Giustizia ha anche liquidato con una battuta le polemiche sui costi sul voloche lo ha portato a New York. «Ogni anno viene qualcuno e non ci sono polemiche, quest?anno sono venuto io e ci sono state polemiche. La verità è che sono venuto con il volo di Lindberg», ha detto il ministro.

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New York 08/10/2007 19:30
MASTELLA CONTESTATO A NEW YORK DAI SEGUACI DI GRILLO
New York, 8 ott. (Apcom) - Il ministro della Giustizia Clemente Mastella è stato bersaglio di una piccola contestazione nel corso della parata del 'Columbus Day' a New York. Al piccolo gruppetto di italiani, una decina in tutto, che lo ha accolto con cartelli di protesta lui ha risposto: "Pensavo foste 50 mila, invece siete cinque str...". Ai contestatori che gli chiedevano di fare una dichiarazione, il ministro ha anche detto: "Vi rispondo con quello che dice Beppe Grillo". I manifestanti hanno detto di far parte del gruppo 'Meet Up' e di essere i rappresentanti di Beppe Grillo a New York. Nelle loro proteste gridavano a Mastella "Sei in vacanza" ed esprimevano solidarietà al pm Luigi De Magistris: "Adesso trasferiteci tutti", c'era scritto sui cartelli. Mastella ha spiegato di avere accettato l'incontro che il gruppo di contestatori gli aveva chiesto. "La richiesta di un incontro - ha detto ai giornalisti il ministro - era arrivata al Consolato e io ho dato il mio consenso. Ma poi non lo hanno più voluto e hanno preferito esprimersi in questo modo. Questa è democrazia", ha concluso ironicamente il ministro. http://www.la7.it/news/dettaglio_news.asp?id_news=48911&cat=politica

lunedì 8 ottobre 2007

PARIGI Paris - 05 ottobre 2007 - ITALIAN ATITUDE preparazione al VAFFANCULO DAY > MEDIA

Penso che l'elemento positivo della serata è stato, almeno personalmente, la possibilità "concreta" di guardarci in faccia!

Molti gli argomenti sfiorati, da approffondire, discussi o solo accennati.

Concretamente si parte con l'operazione "Fiato sul Collo" verso i COMITES "questi sconosciuti" di cui molti di noi hanno scoperto l'esistenza ieri sera: chi sono, che fanno, come usano i soldi dello stato italiano etc..

Parte importante della serata è stata inoltre presa dalla discussione di tematiche ambientali, con un particolare riguardo alle nanoparticelle (discussione da sviluppare in futuro!).

Un riassuntino veloce veloce dell'incontro... anche se in realtà non so come è andata a finire visto che me ne sono andato prima ...

Già, come è andata a finire?
Luca



come é andata finire....
io direi cosi cosi....ho avuto la sensazione che si perde di vista l'obiettivo principale...mantenere l'ondata del V day....e pensare al prossimo, siceramente per me parlare di nanoparticelle un po a casaccio, discutere delle scampagnate e del nome e cognome...non é una priorità, la sola cosa positiva é stata questa storia dei COMITES sempre se non finiscano in un flop...
i due soggetti veri sono:
- post VF daY e liste civiche, penso che la discussione non é andata avanti quanto avrebbe dovuto
- prossimo VF ai media...idem nessun input interessante
"io..... speriamo che me la cavo"..come disse un bambino napoletano a Paolo Villaggio in un film in cui faceva il maestro e di cui non mi ricordo il nome...
Silvano

sabato 6 ottobre 2007

LONDRA London: ITALIAN ATTITUDE dopo il VAFFANCULO DAY

Foto: G. Giacalone - click sulla foto per ingrandire -
"Bella serata, tutti - ma proprio TUTTI - ragazzi interessanti che hanno qualcosa da dire.


Clik per conoscerci: http://beppegrillo.meetup.com/26/about/

Martino Milani dice:
"Mi sono molto divertito ieri sera. Ho incontrato molte belle persone con l'entusiasmo e la giusta carica che mi aspettavo. Per il prossimo incontro spero venga accolta l'idea di affittare una sala di un pub dove potersi muovere piu' liberamente per discutere e dove, uno/a alla volta, poter intervenire sopra le questioni che verranno individuate, e passo dopo passo, portate a conclusione con successo. Un abbraccio. "

Marco Altea
"Grazie per aver messo su tutto questo. Siete stati eccezionali!"

giovedì 4 ottobre 2007

Non si puo' solo criticare,bisogna anche proporre: LISTE CIVICHE

Quello che e' accaduto l'8 settembre, checche' ne dicano i media, ha dimostrato una mobilitazione generale, popolare, dal basso. (Una volta si parlava della "base", vi ricordate?). Il popolo del V-Day, populismi e demagogie a parte, in piazza c'era davvero. E questo e' un fatto. Un fatto incontrovertibile: gli Italiani vogliono essere rappresentati da gente pulita, che non sia in odor di mafia. A voler azzardare un'analisi, credo che probabilmente agli Italiani sia tornata la voglia di credere nella Politica, nell'arte del compromesso e nella dialettica del confronto. Condivido in pieno la battaglia civica promossa da Beppe Grillo, almeno nel merito. Quanto al metodo, giusto oggi ho letto il testo postato da Grillo sul suo blog. Il tono era a meta' tra il patriarcale e il profetico: il discorso del Vate ai discepoli. Mi spiego meglio: oggetto, la questione delle liste civiche. Finalmente, come prevedibile (e anche come naturale conseguenza dell'attivita' civico-politica fin qui svolta da Grillo), si e' arrivati al dunque, al "che fare?". Perche' non si puo' solo criticare, bisogna anche proporre sul piano pratico il raggiungimento degli obiettivi e, quindi, scendere in campo (in campo politico, ovviamente). Ma a questo punto, quasi illogicamente dopo la risposta avuta dalla piazza, Grillo dice di non voler scendere in campo personalmente. Tuttavia, premette che i singoli meet up, i quali hanno gia' una struttura organizzata potrebbero (o dovrebbero?) costituire una lista civica per le elezioni amministrative,
"perche' e' dai comuni che bisogna cominciare".


Ma io, dice Grillo, io restero' da parte e non partecipero' per po' di tempo a nessuna manifestazione, non sosterro' nessuna in lista locale. Tuttavia -si riprende in curva- daro' la "certificazione" di trasparenza alle varie liste collegate al blog.
Eh? Adesso si mette a dare i certificati di non mafiosita'? Ma per i carichi pendenti non bisognava rivolgersi una volta ai tribunali? E poi cos'e' una lista civica, un lambrusco, di cui va certificata la genuinita'? Un pecorino di origine controllata? Questo davvero non mi piace. Questi sono gli scivoloni di cui molti approfitteranno per appiccicare addosso al movimento l'etichetta del "qualunquismo". Da qui al fallimento ideologico, il passo e' breve. Credo che bisogna aggiustare il tiro. Io alla manifestazione a Londra del V Day c'ero. E condivido la battaglia. Gli argomenti ci sono. La proposta di legge c'e'. E' condivisa dalla "base". Ci sono pure i numeri. E allora perche' non usare in maniera limpida gli strumenti della democrazia, vincere le elezioni e cambiare davvero le cose? Perche' perdersi in chiacchiere, in permessi e "ceritificati"?
Al diavolo del demagogie (alle quali gli Italiani raramente sanno resistere!) e alle "benedizioni dall'alto", del tipo "Andate e certificatevi".
Cos'e' questa reticenza alla pratica? Le manifestazioni servono a protestare, a chiedere. Ma per cambiare le cose bisogna lavorare, organizzarsi e vincere le elezioni. Ce lo siamo scordato che siamo in democrazia? Che si chiami "partito", "movimento" o "lista civica" poco importa: bisogna alfabetizzare la massa agli strumenti della democrazia. Gramsci si farebbe una risata a sentirsi citato...
Alessia Correra dal MeetUP di LONDRA London