"perche' e' dai comuni che bisogna cominciare".
Ma io, dice Grillo, io restero' da parte e non partecipero' per po' di tempo a nessuna manifestazione, non sosterro' nessuna in lista locale. Tuttavia -si riprende in curva- daro' la "certificazione" di trasparenza alle varie liste collegate al blog.
Eh? Adesso si mette a dare i certificati di non mafiosita'? Ma per i carichi pendenti non bisognava rivolgersi una volta ai tribunali? E poi cos'e' una lista civica, un lambrusco, di cui va certificata la genuinita'? Un pecorino di origine controllata? Questo davvero non mi piace. Questi sono gli scivoloni di cui molti approfitteranno per appiccicare addosso al movimento l'etichetta del "qualunquismo". Da qui al fallimento ideologico, il passo e' breve. Credo che bisogna aggiustare il tiro. Io alla manifestazione a Londra del V Day c'ero. E condivido la battaglia. Gli argomenti ci sono. La proposta di legge c'e'. E' condivisa dalla "base". Ci sono pure i numeri. E allora perche' non usare in maniera limpida gli strumenti della democrazia, vincere le elezioni e cambiare davvero le cose? Perche' perdersi in chiacchiere, in permessi e "ceritificati"?
Al diavolo del demagogie (alle quali gli Italiani raramente sanno resistere!) e alle "benedizioni dall'alto", del tipo "Andate e certificatevi".
Cos'e' questa reticenza alla pratica? Le manifestazioni servono a protestare, a chiedere. Ma per cambiare le cose bisogna lavorare, organizzarsi e vincere le elezioni. Ce lo siamo scordato che siamo in democrazia? Che si chiami "partito", "movimento" o "lista civica" poco importa: bisogna alfabetizzare la massa agli strumenti della democrazia. Gramsci si farebbe una risata a sentirsi citato...
Alessia Correra dal MeetUP di LONDRA London
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