Parlamento Pulito in Commissione al Senato dopo anni che hanno ricevuto le firme...

Ce l'abbiamo fatta !

Il MICROCREDITO DEL GRILLO

Annuncio nuovo VAFFANCULO DAY

Aggiornamenti MeetUP Beppe Grillo

Principali titoli del General Board MeetUP Amici di Beppe Grillo Riccardo segui i consigli qui clik

mercoledì 28 novembre 2007

Lettera alla Sig.ra Gabanelli, Santoro, Floris.

Lettera di Antonio GRECO a

Cara Sig/ra Gabanelli,
(copia a Santoro ed a Floris)


nella ultima trasmissione di REPORT sono state dette, al solito, tante verità spiacevoli. E il Paese Lassista ha bisogno di verità !

La linea che lei persegue (esporre problemi sociali, con dettagli) è NECESSARIA al Paese Confuso. Purtroppo non esistono, nel Paese, le capacità di riflessione lucida e di correzione efficace. E' per questo che gli espatriati possono e devono essere coinvolti...!

Con l'ultima trasmissione lei è arrivata vicino al nocciolo della verità. Un intervistato (credo un giudice) ha detto che molte leggi relative all'inquadramento del lavoro sono state fatte "in fretta". Di Pietro disse che molte leggi sono "farragginose". E QUI STA IL PUNTO ...!

La mia inchiesta (decennale, in un contesto europeo) ha individuato questa spiacevolissima situazione, mal conosciuta in Italia:

- gli Italiani non conoscono e non hanno intuito la NECESSITA' dell'organizzazione, nel lavoro, nella gestione, nella vita sociale;
- una % troppo elevata di Italiani (fra cui i politici) lavora e valuta "a intuito", trascurando del tutto le riflessioni ragionate, paragonate, le analisi..;
- la scuola non ha insegnato agli Italiani né la logica, né il lavoro strutturato e rigoroso (quello che garantisce i risultati), né l'imperativo di finalizzare un'attività iniziata con risultati validi.

- l'Italiano medio non scrive testi che hanno rilevanza sociale (leggi, regolamenti, manuali, etc.) in maniera chiara, organica (compatibile con altri testi) e cristallina, come SI FA IN EUROPA .....;

Le conseguenze di tali (e di altri) fattori sono rovinose per la società italiana: lo si vede tutti i giorni. Le faccio notare una tipica assurdità: il governo pretende di voler garantire la SICUREZZA ai cittadini, laddove abbiamo una Giustizia in crisi da un decennio (e il problema non viene affrontato..!). Come puo' la sicurezza essere garantita in tali condizioni ? Solo colla fantasia.... Un'altra fatua illusione dei politici..! ! !

Le propongo percio' un approfondimento, dopo l'inchiesta che lei fece sulla Giustizia in Francia (per cui lei mi chiese un parere). Poiché sia il codice italiano che quello francese derivano da quello napoleonico, è interessante paragonare , nella stessa situazione, qualche legge francese e le corrispondenti italiane.....

Probabilmente troverà che la legge francese è cristallina, applicabile facilmente. La corrispondente legge italiana sarà probabilmente vaga, richiederà interpretazioni, oppure non è organicamente compatibile con il contesto relativo. E' scritta cioé "all'italiana"... Si tratta del primo motivo per cui la nostra Giustizia è ingessata (e continuerà ad esserlo se non impariamo tutti ad esprimerci in modo chiaro).

Il secondo motivo per cui la Giust. è ingessata ? Essa è gestita all'italiana .. ! Cioé senza l'imperativo della gestione corretta ed efficace. L'Alleg. testo "La Barca va" mostra cosa è la gestione all'italiana... !

Veltroni ha detto "Dobbiamo uscire dal tunnel !". Lo sa Veltroni e gli altri politici che il modo di gestire le istituzioni all'italiana, cioé senza capacità professionali, alla pressappoco, è il più rovinoso possibile per il Paese ? Infatti la costituzione e le leggi sono applicate OCCASIONALMENTE, colla conseguenza che cio' che chiamiamo democrazia è... una plutocrazia .... ! ! !

Poiché i politici (ma anche i giornalisti) queste cose non le sanno (la superficialità è d'obbligo) e non le dicono, il Paese negli ultimi 10 anni non ha fatto le riforme di cui il Paese ha bisogno urgente da tempo (reintrodurre nella società i Valori, la Professionalità, la Serietà, etc..).

Le allego qualche valutazione esplicativa e le ricordo che l'esperienza che ho accumulato in un'inchiesta sociale per molti anni, a fronte dell'Europa, mi ha permesso di scoprire almeno 20 fattori generatori di inefficienze, che sono rovinosi per il Paese.

Mi contatti, potremo parlare di un'eventuale intervista sulle cause di inefficienze che sono sconosciute nel Paese Confuso. In Alleg. troverà qualche valutazione, il testo "Recensione" che dà i riferimenti del saggio in merito ed il testo "Cocci" che esprime concisamente le conseguenze delle incapacità sociali italiane.

I miei migliori saluti da un Paese che sa gestirsi: FRANCIA

Antonio Greco

domenica 25 novembre 2007

Un vecchio che aspetta

Antonio GRECO ci racconta...



Un Vecchio che aspetta


Un vecchio dalla barba bianca si trova ai confini dello Stivale.

Vestito di bianco trasparente,

sul cappello in vista due grandi parole : Razionalità, Sviluppo.

Nella sua bisaccia sono accatastati tanti Valori, forse da vendere, forse da mostrare.

Lancia il suo sguardo al di quà delle nostre finestre.

Incuriosito, sembra in attesa.

Ricerca segni e prove della presenza di Valori su un territorio che conosceva bene.

Continua a guardare, con insistenza. Sembra insoddisfatto.

Vede al di là del portale Italia tante facce grige, interdette, dubbiose.

Alcune, instabili, cambiano spesso colore.

Avrà pazienza di aspettare i segnali che cerca, per poi decidere se entrare ?


Per quanto tempo aspetterà ancora ? Speriamo per molto ¡

giovedì 8 novembre 2007

MUTATE MUTANDIS: LO STIVALE STA MUTANDO

Antonio GRECO ci invia questo documento dal titolo: LO STIVALE SI TRASFORMA

__________

LO STIVALE SI TRASFORMA

EVITERA' IL SOTTOSVILUPPO ?


Come prevedibile, nell'era del Villaggio Globale, anche lo Stivale evolve rapidamente.


Il Bel Paese è infatti, all'inizio del secolo XXI, un enorme contenitore. Il quale appare con gran bei colori, con valli e montagne, con angoli verdi e laghi bucolici.


Contenitore, pieno pero' di speranze perdute, di progetti falliti, di promesse sgonfiate, di illusioni perdute, di fatue sicurezze mutate in fallimenti.


Si tratta, è ormai chiaro, di un'evoluzione in una sola direzione: verso l'échec di tanti obiettivi i quali furono presentati, più di un secolo fa, con rivoluzioni, sangue, fucili e sacrifici di genti diverse. Genti con forze coraggiose, cuori gagliardi, accomunate da una speranza: fondare un nuovo stato, un vero Paese europeo, mettendo insieme abitudini, capacità, e cucine diverse.


Cio' accadde verso il 1870. La nuova nazione, appena formata, inizio', come altri stati europei, a percorrere i sentieri della storia. Con conquiste, alleanze, guerre e concordati che avevan lo scopo di ottenere, per i futuri Italiani, un posto al sole dell'Europa. Con spazi, materiali, lavoro, scorci lussureggianti e bandiere al vento, ma anche con mezzi di produzione, con potenze industriali.


Fissi su tali obiettivi, generazioni di Italiani sudarono e regalarono al nuovo Paese sforzi di muscoli e slanci di cuore. Molti di loro morirono soddisfatti di aver regalato ai propri discendenti una speranza, una potenza, una modernità, un nome rispettato.


Dove siamo poi finiti ?



Ci siamo accorti nell'ultimo lustro che l'eredità promessa non c'è più. Difficile trovare, nel Bel Paese, pace, risorse sufficienti ai molti appetiti, capacità di gestione efficiente, speranze da lanciare in alto per poter superare qualche difficoltà.


I guai che abbiamo oggi sono noti: l'occupazione non aumenta, le leggi ed i diritti troppo spesso restano sulla carta. I diversi clans, cordate e congreghe, che non diventarono come promesso una società nazionale, si accapigliano per prendere possesso delle risorse, le quali sono in diminuzione. Mentre gli sprechi sono in aumento, loro, visto che abbiamo tanti politici, formati alla scuola della Commedia dell'Arte Politica, che si danno da fare...


Perché questa evoluzione negativa ?
Perché le disillusioni ? I motivi sono tanti, ma qualcuno ben visibile chi è portato alla riflessione, ai paragoni coll'Europa, lo puo' raccontare.


I ministri della P.I., dall'unificazione del regno d'Italia a oggi, non hanno mai capito che la famosa frase “Fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani” indicava la necessità di un'azione educativa determinata, continua, seria (non all'italiana) e ben organizzata.


Bisognava, era evidente a persone di buon senso, educare, strutturare una società, chiarendo i diritti e doveri dei cittadini e dello stato, cioé un Patto Sociale. Nessun primo ministro lo ha fatto, per più di un secolo. E infatti, nel nuovo Regno d'Italia, si continuo' a gestire la cosa pubblica come prima, cogli interessi particolari. Ogni clan e principato ha agito per conto suo. Fino ad oggi, troppo spesso cosi è andata. E' vero che, all'inizio delle evoluzioni, la poca autorità del re limitava in qualche modo le lotte fra i clans. E vero che, fino a dieci anni fa, i clans agivano nell'ombra, in quanto il doppio scenario ed il doppio linguaggio permettevano di far finta di gestire un “popolo unico”, di proteggere i suoi interessi nazionali. Mi chiedo ora se non siamo divenuti ..... l' esempio europeo del doppio scenario ? E se siamo degli europei maturi ?


Un secondo evento spiacevole: pur vivendo in Europa, gli abitanti dello Stivale non hanno imparato l'organizzazione e qualche altro strumento che è necessario per gestire un Paese. Come la chiarezza, la coerenza, l'efficienza, la correttezza e l'onestà, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito che genera impegno, applicati alla vita sociale. Cioé i valori positivi, conditi da bastoni e da carote. Quei pochi che c'erano sono stati spazzati via dai politici, ma non solo da loro.... Non è chiaro perché questo sia avvenuto. Forse perché il serpente corruzione viaggia un po' troppo ? Forse perché gli Italiani, leggermente distratti dal calcio e da spettacolini TV insulsi ma con belle cosce, non vedono cosa succede nella società ? Forse per i troppi mesi di calura ? O forse per la pressione e la demagogia di qualche padrino influente ? Sarà anche per l'insufficiente serietà ? Non si capisce. Ma sta di fatto che, oggi, gli Italiani accettano........ qualsiasi sopraffazione senza proteste.

Any way out ? La via d'uscita esiste, ma è una strada molto stretta. Sapranno gli Italiani, che si muovono in un pantano di interessi di parte, identificarla in maniera sicura ?

L' unica reale possibilità di avere un futuro, deve cominciare da una riflessione seria sulla realtà effettiva, quella che non è stata detta: che emigrati testimonino e mostrino quali sono i GAPs verso le condizioni di uno sviluppo possibile. Mostrino cosa é un patto sociale, come si costruisce una “società della fiducia”, come si inventano i bastoni e le carote, che è la sola via che permetterebbe uno sviluppo economico. Non dovrà esser difficile organizzare la testimonianza di emigrati....Un'altra condizione: esclusione dei politici da una riflessione seria, efficace, che non sia preseduta dal solito presidente che, non sapendo presiedere o avendo qualche interesse, accetta tutto......

A futura memoria. Lo Stivale è terra di confine fra l'Europa e il Maghreb. A seconda di quello che gli Italiani faranno o non faranno nei prossimi tre-quattro anni, vedremo nel 2015 una o l'altra di queste due situazioni: a) il Bel Paese sarà riuscito a europeizzarsi, dopo esser divenuto serio; b) l'Italia sarà parte del Maghreb. Attenzione, la soluzione a) non potrà avverarsi senza un'azione determinata del tipo: “·aprire gli occhi”; “realizzare le azioni urgenti e necessarie per evitare il terzo mondo”.

Inviato da Antonio GRECO

domenica 4 novembre 2007

MUTATE MUTANDIS -5- : UN INVITO

1. Le mie esperienze

2. Il Degrado attuale é in accelerazione

3. Da dove i problemi

4. Allarme sociale

5. Un invito
_________

5. UN INVITO


L' opzione che si impone, d' urgenza, per avere una speranza di invertire la tendenza, é: scuotere fortemente la società, dicendo in modo chiaro che il rischio attuale é di derivare ancora verso il terzo mondo, di negare un futuro ai nostri giovani. Smettere colle menzogne, é possibile ?


L' “europeizzazione” della società va iniziata subito, in modo realista, cosi concepito:


- presentazione, coll' aiuto di emigrati, delle cause dei problemi della società italiana, che rischia di allontanarsi ancor più dalla U.E., in termini di efficienza di gestione e di supporto all' economia;

- analisi e dicussione (lontano dalla politica), con obiettivi: a) l' identificazione dei fattori che promuovono il degrado (stendiamo tappetini rossi davanti a mafie e delitti in progressione); b) l' identificazione dei valori messi al bando dalla società attuale, necessari per scoraggiare delitti e sopraffazioni e che occorre reinserire nella vita civile; d) gli strumenti necessari per tali cambiamenti, paletti di riferimento di una vita sociale che si possa chiamare europea.


Un processo cosi impostato, se condotto con impegno ed per un periodo adeguato, con chiarezza e capacità, potrà dare qualche speranza al Paese. Perché esso sia impostato seriamente, sarebbe bene coinvolgere emigrati, con la funzione “testimoni dello sviluppo e della gestione di un Paese”. Esso necessita una buona squadra di persone qualificate, determinate e abituate al lavoro di gruppo (se possibile con esperienza internazionale, per evitare di lavorare....all' italiana), che lavorino per un programma al di fuori degli scenari politici.


Alcuni settimane (mesi?) di attività permetteranno di arrivare ad una proposta realista. Fare cioé quello che i movimenti e le categorie professionali, pur dotati di buone intenzioni, non hanno fatto per mancanza di idee chiare e di metodo adeguato.


Prima di diffondere nel Paese la proposta da definire, sarà necessaria una ricerca di alleanze e appoggi per l' europeizzazione del Paese e la competitività dell' economia, presso movimenti seri, associazioni di industriali e commercianti, sindacati, etc.. Strumenti pratici, per portare avanti un programma di europeizzazione, esistono. Saranno proponibili coll' aiuto di emigrati che vivono in Paesi “ normali”, cioé non disastrati.


Poter dare una speranza al Paese ?
Si puo', a certe condizioni. Fra cui: guardarsi dai politici !
Ma la strada é molto stretta.......... Ed inoltre, ......... l' Argentina non é cosi lontana, come si crede....
_______________________

NOTA. Le mie esperienze mi hanno permesso di aprire gli occhi. Venni a vivere a Parigi nel ' 82, quando capii che, per essere gratificato dall' impegno e dal lavoro serio, era meglio emigrare. Lavoro a livello europeo (CEPT) e mondiale (UIT), dal '70, in gruppi di lavoro, commissioni, conferenze, di tipo tecnico/amministrativo. Ed anche a Parigi attività di tipo tecnico e negoziale. E, naturalmente, piena fruizione dei diritti del cittadino, in maniera costante, organizzata, affidabile, impossibile in Italia.


Mi sono rivolto negli ultimi anni a parecchi VIPs per segnalare la deriva preoccupante della società italiana. Nel 1990 Romiti mi rispose, dopo aver ricevuto una mia analisi: “D' accordo colle sue conclusioni. Ma non c'é niente da fare”. Cioé non raccolse la mia proposta di fare a lui, qualificato rappresentante industriale, una presentazione dei motivi per cui l ' economia italiana era a rischio. Una dozzina di anni dopo che lo avevo avvertito, la catastrofe é arrivata. Oggi il sistema Italia ha magre prospettive, se le attuali condizioni sociali restano.......


Negli ultimi tre anni (intanto il degrado si accelerava) sia Trochetti Provera che Piero Ottone si sono dichiarati, in reazione alle mie valutazioni, concordi colle mie conclusioni (che indicavano una perdita di competitività sicura). Ma neanche loro accettarono una mia proposta di presentazione e collaborazione. Rassegnazione italica o mancanza di una società nazionale ?

--------------------------


P.S. MIETERE INSUCCESSI SOCIALI PUO NON DIPENDERE DALLA CATTIVA STELLA, MA DA UNA MENTALITA' CONFUSA CHE HA DIFFICOLTA A COSTRUIRE. CHE NESSUNO HA CERCATO DI CORREGGERE IN MODO POSITIVO.


UN PAESE LE CUI ISTITUZIONI INCAPPANO SPESSO NELLA CATTIVA GESTIONE (v. la lettera La Barca va...”), CHE NON SI CHIEDE QUALI SIANO LE CAUSE DELLA CATTIVA GESTIONE DIVENUTA ROUTINE, E UN PAESE CHE HA POCHE CHANCES DI RIALZARSI.


UNA SOCIETA MALATA NON PUO' SOSTENERE UN' ECONOMIA VIGOROSA


Sviluppo. Non c'é sviluppo e sottosviluppo. Ci sono invece comportamenti che impediscono o che favoriscono lo sviluppo. Essi sono inegualmente distribuiti nelle diverse società (Peyrefitte, nel “La societé de confiance”).


Nel prossimo post potremo leggere: ... ? ...
EMIGRATO DOC che presenta un libro.

MUTATE MUTANDIS -4- : ALLARME SOCIALE

1. Le mie esperienze

2. Il Degrado attuale é in accelerazione

3. Da dove i problemi

4. Allarme sociale

5. Un invito

Nel prossimo post potremo leggere: UN INVITO
EMIGRATO DOC che presenta un libro.

__________

IV Allarme Sociale

Il mio recente impegno, via Internet, per diffondere l' allarme, mi ha portato a discutere con molte persone, alcune delle quali mi hanno mostrato talvolta atteggiamenti del tipo:


- ottime intenzioni di impegnarsi per arrestare il degrado;

- grande incertezza sul cosa fare; scetticismo diffuso;

- attenzione frequente ai meccanismi di dettaglio dei problemi, senza alcuna capacità di visione globale e strategica delle cause dei problemi;

- deformazione caratteriale che porta a girovagare fra i problemi senza una linea logica nel ragionare, senza chiarezza di obiettivi e di conclusioni;

- dispersionismo, confusionismo, poca propensione a costruire, difficoltà a finalizzare un' azione intrapresa (forse a causa dei “grippaggi” del sistema ?). Due parole bastano: confusione, ma non soluzioni.


Ho tratto la mia conclusione: la mentalità deviata (che é figlia del caos sociale, della irresponsabilità, dell' approssimazione) non sembra essere di una minoranza, anzi.......


Sono piuttosto deluso, sfiduciato , senza molte speranze che l' Italiano medio capisca dove esattamente egli sta........Molto lontano dall' Europa......In procinto di sbarcare nel Magreb....

sabato 3 novembre 2007

MUTATE MUTANDIS -3- : DA DOVE I PROBLEMI

1. Le mie esperienze

2. Il Degrado attuale é in accelerazione

3. Da dove i problemi

4. Allarme sociale

5. Un invito

Nel prossimo post potremo leggere: 4- ALLARME SOCIALE
EMIGRATO DOC che presenta un libro.


Presentiamo qui il terzo punto " mutate mutandi" dell' EMIGRATO:

3. DA DOVE I PROBLEMI



Un contributo notevole ai “grippaggi” e inpantanamenti della società viene da recenti abitudini, che si sono troppo diffuse in gran parte del Paese.
La mia interpretazione é che a queste abitudini ha contribuito un boomerang: la Pubblica Istruzione, per decenni, non ha saputo istruire ed educare civilmente il meridione.
Ad onor del vero, la P.I. non é l' unica istituzione che non ha funzionato, la lista é lunga. Dette nuove abitudini, che una volta erano ritenute “meridionali”, ma oggi sono diffuse in tutto lo Stivale, sono descritte nelle mie Lettere dall' Europa dal titolo:

“L' Italia Desnuda” e “Definizione dell' Italiano”, “Divaricazione dall' Europa”,”Pubblica Distruzione” presto uqusto schermo.
__________

Nel prossimo post potremo leggere: 4 - ALLARME SOCIALE -
Saluti dall'EMIGRATO DOC che presenta un libro.

Anche a CHICAGO si preparano alla FESTA DELL'ITALIANO ALL'ESTERO

Grazie Roberta !



Per aderire al gruppo di CHICAGO: clik qui.

venerdì 2 novembre 2007

MUTATE MUTANDIS -2- : l'emigrante, oggi, ci presenta oggi "Il Degrado attuale é in accelerazione"


Nel prossimo post potremo leggere: 1- LE MIE ESPERIENZE dell'
EMIGRATO DOC che presenta un libro.

2. IL DEGRADO ATTUALE E' ACCELERATO



La situazione del Paese é in evoluzione negativa. L' Italia da qualche anno é stata messa in fondo alle classifice europee sulla competitività. Recentemente il degrado sociale si é accelerato.


Confusioni, disorientamenti, grippaggi e pantani diffusi. Sopraffazioni che si diffondono. Spiegabili con la caduta dei fondamenti della società, con molte incapacità e colla necessità di un nuovo patto sociale. Mutatis mutandis, succede anche noi qualcosa di simile a quanto successe in alcuni Paesi dell'Est, dopo la caduta del comunismo . Abbiamo infatti eliminato negli ultimi anni le fondamenta dell' imperfetto patto sociale esistente (i valori, le regole) senza preoccuparci di sostituirlo con uno nuovo. La confusione é iniziata da tempo ed in una società senza più paletti di riferimento, ove tutto e il contrario di tutto sono possibili.


Gli Italiani, per carattere congenito, si adattano. Ottima qualità per un commercialista, pessima qualità per un popolo, che rischia il degrado continuato. Chi vive in Italia, a furia di adattarsi, si é abituato alla confusione e all'incertezza, forse credendole inevitabili e conseguenza del villaggio globale. Ma cosi non é. Insuccessi, bloccaggi, si faranno sentire anche di più, se lasciamo la società italiana deragliare nelle condizioni attuali, rassegnati.


Per capire qualcosa, della situazione sociale del Paese, l'unico modo sicuro é guardarlo dall'Europa. La confusione e l'incertezza, le emergenze frequenti, l'incapacità di ottenere, in ambito sociale, risultati coerenti con le premesse annunciate, non sono una fatalità. Sono piuttosto una caratteristica particolare dell'Italia di oggi. Conseguenze delle evoluzioni nei comportamenti di tanti cittadini. Comportamenti che si stanno ormai avvicinandosi a quelli dell' America Latina. Siamo il primo Paese latino-europeo !


Negli altri Paesi della U.E. si é quasi sempre capaci di applicare la costituzione, di far rispettare le leggi, di gestire il Paese in modo abbastanza efficiente. Gli Italiani sembrano aver perduto tali capacità. Sembra talvolta che abbiano anche perduto la percezione dei propri diritti. In compenso, ne parlano, ne parlano, ne parlano......


La chiave del problema: gli Italiani non hanno gli strumenti necessari per far funzionare le istituzioni e le grandi strutture (sociali o politiche). In compenso sprecano una buona parte delle loro energie per le lotte di clans. E uno degli sports pîù seguiti. L' altro é l'infrazione della legge.....


Gli espatriati che hanno vissuto abbastanza in un Paese avanzato sono meglio in grado di identificare i tarli che rodono sempre di più il nostro tessuto sociale. Tarli che, se trenta anni fa esistevano allo stato di larve, ora sono vigorosamente cresciuti e si sono diffusi a tante province. Essi impediscono alla società, a tutto il Paese, di progredire perché:

- i paletti, esistenti nel vecchio tessuto sociale, che permettevano il progresso e scoraggiavano comportamenti negativi, sono stati eliminati;

- le abitudini che si sono recentemente diffuse, promuovono il degrado e scoraggiano le vie del progresso. Anzi incoraggiano i comportamenti scorretti e delittuosi.


La competitività italiana ha sempre più difficoltà a progredire. Gli ottimi imprenditori che abbiamo (tra i migliori d'Europa) sono presi nelle pastoie di un ambiente sociale degradato. Perdono competitività. Alcuni di loro si accorgono che forse conviene trasferirsi in un Paese che funziona, al Nord o all'Est.


La corrente migratoria che inizia a uscire dall'Italia non ha più le valige di cartone. Sono spesso persone molto qualificate, capaci di emergere in altri Paesi. Dopo aver talvolta fatto un buco nell'acqua in Italia, come Guglielmo Marconi. Il quale dovette andare a Londra per sperimentare il frutto dei suoi studi, dopo che le autorità di telecomunicazioni italiane gli avevano chiuso la porta in faccia.


Ora i nodi sono venuti al pettine. Una delle cause dell' accelerazione del degrado é la incapacità sopravvenuta, della società italica, ad analizzare e risolvere i problemi sociali, di far fronte al villaggio globale. La volontà di competere nel mondo in evoluzione del villaggio globale non potrà essere suffragata da risultati, in Italia. Dove persino la categoria degli imprenditori, che pur dichiarano di voler migliorare la competitività dell' economia, non fa niente di serio per valutare le differenze in aumento rispetto alle società europee e discutere le contromisure necessarie. La mancanza di seria analisi sulle cause della decadenza provoca una incapacità di combatterle con misure correttive efficaci.


Il genio italico, che ha dato al mondo grandi opere e invenzioni, ha avuto una mutazione ed ha cambiato forma. La forma attuale é negativa. Siamo capaci di ottime strategie per fregare qualcuno. Non ci interessa cercare una strategia per salvare la barca piena d' acqua. E come potremmo, quando siamo impelagati nelle lotte quotidiane (conseguenza delle nostre approssimazioni e improvvisazioni sociali) in un Paese cui è mancata un'educazione seria ?


Partecipare alle competizioni delle economie nel mondo comporta l' assoluta necessità di strumenti e valori, che sembrano spariti dall' Italia di oggi. E di efficienze ad un livello globale. Gli strumenti che sono necessari ad una società che voglia saper gestirsi e creare occupazione sono, fra l' altro:


a) realismo, buon senso e logica diffusi, rigore, capacità di critica seria. Tali valori si sono rarefatti per almeno due motivi:

Ø la diffusione a tutto il sistema sociale del doppio linguaggio: dire una cosa, farne una molto diversa. Doppia verità, che é generatrice di confusione (siamo gli unici, credo, in U.E. a farne largo uso); possiamo anche chiamarlo "furbismo" (ma io aggiungerei "fallimentare").

Ø l' egualitarismo, la lottizzazione, la mancanza della molla meritocrazia, la sparizione della responsabilità, hanno generato la bassa qualità dei risultati sociali, il disinteresse nel pubblico per la finalizzazione delle opere iniziate e per la correzione delle imperfezioni, la mancanza di analisi serie, organiche, affidabili.


b) responsabilità del proprio operato, ad esempio impegnandosi nel correggere errori ed omissioni. Punibilità dei responsabili di omissioni importanti e delitti gravi, anche dal punto di vista della carriera. La società italiana ha scelto invece un' altro approccio: l' impunità, accoppiata al lassismo.

c) lucidità di analisi.

In una società che ha accettato nel sistema pubblico l' omissione, l' imperfezione, il menefreghismo, l' approssimazione, l' incapacità diffusa, i meccanismi dello stato non potranno mai funzionare. Poiché essi non funzionano, gli Italiani, invece di correggere i guasti, cercano un VIP potente che accetti di tirarli d' impaccio (talvolta chiedendo un ritorno).

Nasce l' incertezza del rapporto fra cittadino e stato, l' incapacità della giustizia, l' incertezza sulla capacità del parlamento di fornire ai cittadini strumenti funzionanti e soluzioni efficaci per la vita civile. In compenso la politica fornisce divertenti messe in scena per nascondere i guasti generati. La deviazione mentale é entrata nel DNA di tanti Italiani.

d) altri strumenti sono necessari. La lista é lunga. Una stima é fornita nelle mie Lettere dall' Europa, dal titolo: “Divenire Paese avanzato” e “Europeizzare l' Italia” (v. Sezione 3 più avanti).



La mancanza di tali strumenti, che pur sarebbero necessari per dare all' economia certezze e competitività, fa aumentare giorno per giorno il numero di pantani, cioé le inefficienze . Gli “impantanamenti” talvolta generano conflitti, quasi sempre insoddisfazioni.


Grippaggi, inefficienze e insoddisfazioni concorrono ad aumentare sia il numero che il potere di padrini. Per una sola battaglia contro un' ingiustizia o l' errore X o Y, in cui alcuni gruppi politici si impegnano, nascono altre tre ingiustizie o errori nuovi del sistema Italia.


Fra le crisi dello Stivale ci sono almeno: quella economica, quella della società, quella culturale, e la crisi di fiducia dei cittadini, confusi, per una politica fatta “ all' italiana”, cioé generatrice di insuccessi e di improvvisazioni.

___________
Un saluto dall'EMIGRATO che presenterà il prossimo post:
3. DA DOVE I PROBLEMI

LE ESPERIENZE di un EMIGRATO scrittore

1.
LE MIE ESPERIENZE



I punti di vista di un Italiano dello Stivale e di un espatriato, che per lungo tempo ha osservato (dall' Europa), paragonato, riflettuto, sono focalizzati in modo notevolmente diverso. Pertanto per dialogare é necessario partire da basi chiare. Senza di che l' Italiano che legge potrebbe aver difficoltà a capirmi.


Mi sono rivolto negli ultimi 15 anni a parecchi VIPs per segnalare la deriva preoccupante della società italiana. Nel 1990 Romiti mi rispose, dopo aver ricevuto una mia analisi: “D' accordo colle sue conclusioni. Ma non c'é niente da fare”. Cioé non raccolse la mia proposta di fare a lui, qualificato rappresentante industriale, una presentazione dei motivi per cui l ' economia italiana era a rischio.

NOTA:

Le mie esperienze mi hanno permesso di aprire gli occhi. Venni a vivere a Parigi nel ' 82, quando capii che, per essere gratificato dall' impegno e dal lavoro serio, era meglio emigrare. Lavoro a livello europeo (CEPT) e mondiale (UIT), dal '70, in gruppi di lavoro, commissioni, conferenze, di tipo tecnico/amministrativo. Ed anche a Parigi attività di tipo tecnico e negoziale. E, naturalmente, piena fruizione dei diritti del cittadino, in maniera costante, organizzata, affidabile, impossibile in Italia.


Mi sono rivolto negli ultimi anni a parecchi VIPs per segnalare la deriva preoccupante della società italiana. Nel 1990 Romiti mi rispose, dopo aver ricevuto una mia analisi: “D' accordo colle sue conclusioni. Ma non c'é niente da fare”. Cioé non raccolse la mia proposta di fare a lui, qualificato rappresentante industriale, una presentazione dei motivi per cui l ' economia italiana era a rischio. Tengo a sua disposizione tale risposta. Una dozzina di anni dopo che lo avevo avvertito, la catastrofe é arrivata. Oggi il sistema Italia ha magre prospettive, se le attuali condizioni sociali restano.......


Negli ultimi tre anni (intanto il degrado si accelerava) sia Trochetti Provera che Piero Ottone si sono dichiarati, in reazione alle mie valutazioni, concordi colle mie conclusioni (che indicavano una perdita di competitività sicura). Ma neanche loro accettarono una mia proposta di presentazione e collaborazione. Rassegnazione italica o mancanza di una società nazionale ?

_________
Ecco una sintesi delle esperienze dell' EMIGRATO DOC che
ci presenterà un post dal titolo:

2. Il Degrado attuale é in accelerazione