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giovedì 14 febbraio 2008

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dal MeetUP GENERALE Amici di Beppe GRILLO qui.
V-day e Festa della Liberazione.

Il V-day è la prosecuzione del giorno della liberazione.

I vecchi politici sono ciechi e blaterano sul senso del giorno della liberazione, che loro stessi hanno svuotato di significato.

In un Italia derubata da banche, dalla casta politico-economica, dove il diritto fondamentale alla salute viene continuamente calpestato, la vecchia logica politicheggiante cerca il nemico ora a destra ora a sinistra.

I comunisti temono i fascisti, a destra si temono i comunisti. Il 25 Aprile, a causa di questi politici che hanno barattato ogni lume di ragione con una dogmaticità settaria, si trasforma puntualmente in una ridicola parodia dove si rievocano gli stessi contrasti del dopoguerra, ma in una dimensione anacronistica dove non hanno più senso di esistere.

Mentre il mondo dell'informazione, che ha ereditato gran parte della sua struttura dal periodo fascista, lascia morire ogni presupposto della democrazia e della libera economia, questi personaggi vogliono salvare il teatrino personale di manifestazioni e contromanifestazioni che inscenano ogni anno il 25 Aprile.

Centinaia di migliaia di famiglie derubate a piene mani dai loro risparmi. Sempre nello stesso ordine di grandezza, persone si ammalano per comportamenti criminosi delle industrie. I morti sul lavoro fanno notizia solo se si muore in quattro nello stesso posto lo stesso giorno.

I media avrebbero potuto evitare tutto ciò. Avrebbero potuto informare in tempo i cittadini. Invece, da cane da guardia del potere, i media sono diventati il cane da compagnia dei potenti. Hanno preferito tacere sempre e comunque. La loro ignavia si è trasformata in colpevole complicità.

Oggi è nostro compito fare si che la democrazia per la quale i partigiani e gli alleati hanno combattuto, possa tornare ad esistere.
È nostro diritto, e nostro dovere, lanciare un grido contro i palazzi del quarto potere.

Questo cancro che uccide la nostra libertà e la nostra dignità, non arriva nè da destra, ne da sinistra. Leviamoci dalla testa, una volta per tutte, queste idee obsolete, diventate il vero oppio degli italiani. Il vero cancro è l'incestuoso rapporto tra politica, mafia, economia, stampa.

Il 25 Aprile siamo noi. Noi non siamo un partito, noi non siamo strumentalizzatori colorati di rosso o di nero.
Noi siamo il popolo italiano, che rivendica il proprio diritto alla sovranità, alla democrazia, alla vita, alla dignità.

Noi siamo coloro che sono stati liberati ne 1945 con la vita di migliaia di persone, e che vogliono che questo sacrificio non sia stato invano.

Vogliamo dire basta a queste tangenti legalizzate al mondo dell'editoria. Vogliamo liberarci da un ordine dei giornalisti, diretta emanazione di quello nato in epoca fascista.

Forse la nostra non sarà una soluzione ottima. Ma per rimanere puliti, dobbiamo imparare a lavarci anche con l'acqua sporca.

Questa è un'apocalisse morbida. Siamo uccisi e derubati lentamente, e i media ci prendono in giro con i nostri stessi soldi.

Il 25 Aprile, noi rinnoveremo la liberazione, con la speranza che i padri della nostra democrazia ne possano essere orgogliosi. Per saperne di piu' leggi qui

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